3 settembre 2014

#PAC: nuove opportunità per l'#agricoltura valdostana


Ultimo post dedicato al PSR in collaborazione con Coldiretti Valle d'Aosta. 
Qui e qui trovi quelli precedenti. 

Come noto la politica Comunitaria di sostegno alle imprese agricole (PAC) è strutturata su due direttive principali denominati “Primo Pilastro”  e “Secondo Pilastro”. Il secondo pilastro è, in pratica, quello che siamo abituati a definire il “PSR” cioè  l’intervento regionale di programmazione locale di stretta competenza regionale e del quale si parla a pagina 4  di questo stesso giornale. Il finanziamento delle misure PSR è, grossolanamente e per semplificare, a carico della UE  per il 50% dello Stato per il 35%  mentre la regione interviene con un co-finanziamento del 15%.   Il secondo pilastro è quello che – finora - ha garantito il sostegno alle nostre imprese agricole perché il primo pilastro, basato su aiuti derivanti da “titoli storici” e formatisi anche sulla scorta della qualità delle colture ci ha visti fortemente penalizzati nel valore del titolo rapportato a ettaro (ultimi in Italia) che previlegiava le colture specializzate mettendo in secondo piano le colture foraggere come i prati e, ancor più, i pascoli.

La riforma della PAC – alla quale Coldiretti Nazionale ha dato un enorme contributo in termini di qualità di lavoro  e proposte operative – cambia radicalmente la situazione o, perlomeno, cambiano i parametri di calcolo il relativo valore del titolo ad ettaro. Con soddisfazione rileviamo che – finalmente – e anche grazie anche all’impegno di Coldiretti, viene introdotto – attraverso il nuovo valore dei titoli – più equità anche per i territori che finora scontavano valori ad ettaro decisamente bassi.

Cerchiamo di capirne di più:
  • Intanto le risorse. A livello Nazionale il regolamento dei pagamenti diretti assegna all’Italia un plafond di circa 27 miliardi di euro.
  • Avrà diritto immediato ai nuovi titoli chi  sarà “Agricoltore Attivo”. Tale definizione diventerà ufficiale dalla scelta che dovrà essere fatta dallo Stato entro il prossimo primo agosto: è quasi certo, però, che verranno considerati attivi tutti gli agricoltori iscritti all’INPS. Per quanto riguarda la montagna – quindi tutta la Valle d’Aosta –  verranno considerati attivi anche quelli non iscritti all’INPS ma che ricevono aiuti di pagamenti del primo pilastro (quindi non conta il PSR) per importi inferiori a 5.000 euro e che abbiano partita IVA agricola. Ma questo è solo il primo passaggio, per avere diritto immediato agli aiuti bisogna aver presentato – e aver diritto al premio – una domanda nel 2013 (attenzione sempre escluso il PSR). Inoltre potranno aver diritto, naturalmente, tutti quelli che praticano attività (ortofrutta, vigneti, ecc) che non erano ricompresi nella vecchia normativa ma per tali settori esistono limiti dimensionali di ingresso. Tutti gli altri – formalmente – sembrano esclusi dall’ assegnazione automatica ma sarà possibile, dimostrando di aver effettuato attività agricola nel 2013 iscriversi alla “riserva nazionale” dove sono depositati i titoli disponibili che verranno ridistribuiti a chi ne farà richiesta. Ci rendiamo conto che, detto così sembra complicato ma, la sostanza è che chi già percepisce il premio del primo pilastro (Premio  Unico) non avrà problemi a continuare mentre chi non lo percepisce potrà fare richiesta di assegnazione di titoli.
  • Gli aiuti potrebbero anche essere significativi, ricordiamo però, che è prevista una progressività a salire e il premio massimo si avrà dal 2018 al 2020, a fine programmazione. La Valle d’Aosta, con il Trentino Alto Adige, saranno le regioni che più beneficeranno del nuovo sistema in quanto i vecchi titoli – su base regionale ad ettaro – hanno creato fortissime disparità tra regione e regione e noi, con i trentini, eravamo ultimi in italia per il valore unitario. La  decisione nazionale che ha scelto l’Italia come      “regione unica”  ci vede tra i pochi beneficiari di un aumento del valore del titolo ad ettaro. Il titolo, quindi, sarà rapportato agli ettari e verrà aumentato dell’”accoppiato“ cioè di premi destinati alla zootecnia. ( 11% del complessivo). I premi della zootecnia paiono fissati a circa 90 euro a capo per le vacche che hanno partorito (compreso del premio aggiuntivo alla montagna) 200 euro a capo per le vacche nutrici, 40 euro a capo per la macellazione. Attenzione, però, tutti tali premi sono soggetti a limiti complessivi nazionali :  potrebbero quindi diminuire se viene sforato il plafond nazionale.
Le prospettive di applicazione dovrebbero essere quindi positive per la nostra realtà ma, ribadiamo, allo stato attuale siamo nell’ottica di “previsioni” che tali rimangono e che non devono condizionare più di tanto scelte organizzative dell’azienda fino a certezza delle disposizioni e della disponibilità finanziaria. Ribadiamo, inoltre,  che l’applicazione sarà progressiva e porterà il massimo beneficio negli anni 2019 e 2020 con progressive tappe di avvicinamento al pagamento massimo.
Il CAA COLDIRETTI provvederà ad informare debitamente tutti gli utenti; ricordiamo, comunque, che il termine per presentare domanda sarà con la scadenza delle prossime domande, quindi al 15 maggio 2015. 

I PREMI PREVISTI ALLA ZOOTECNIA  
LATTE : Premio concesso alle vacche da latte che hanno partorito. Gli allevatori dovranno provvedere alla registrazione del vitello entro i termini previsti. La vacca dovrà produrre un quantitativo minimo di latte da decidere a livello territoriale. Il premio dovrebbe essere 56 euro a capo più 40 euro a capo per la montagna ( attenzione il plafond nazionale è di circa 1.340.000 vitelli a livello nazionale e 250.000 vacche che hanno partorito per la montagna ). VACCHE NUTRICI : premio concesso  alle vacche nutrici iscritte ai libri genealogici i cui vitelli sono registrati nei termini previsti. Il premio massimo è fissato in 202 euro/capo con un target di circa 200.000 capi complessivi a livello nazionale ( quindi il premio è soggetto a diminuzione  ) MACELLAZIONE: Premio concesso ai bovini con età tra i 12 e 24 mesi al momento della macellazione e allevati per almeno i sei mesi precedenti. Il premio massimo fissato è di circa 45 euro a capo con un massimale nazionale di circa 1.120.000 capi.
Desideriamo ribadire ancora che si tratta del fondato progetto che avrà la piena definizione con le prossime domande in scadenza nel maggio 2015 sottolineando ancora la situazione regionale attraverso la quale solo un terzo delle imprese agricole aderiscono già al primo pilastro e avranno diritto – pressochè automaticamente ai nuovi titoli -  tutti gli altri dovranno fare richiesta alla riserva nazionale.

BLACK LIST : CHI NON POTRA’ PIU’ ACCEDERE AI PREMI  
Grazie anche alla forte pressione di Coldiretti è stata integrata la “ Black list” – la “Lista Nera” -  di chi non potrà più accedere ai premi Comunitari. Più volte ci siamo soffermati sul fatto che lo 0,5 dei beneficiari si prendeva il 20% degli aiuti. Questo non sarà più possibile in quanto le Banche e le Società Finanziarie, le persone fisiche e giuridiche di intermediazione commerciale, le società di assicurazione e riassicurazione, la Pubblica Amministrazione si vanno ad aggiungere a aeroporti, servizi ferroviari, opere idrauliche, servizi immobiliari, camping, tenute di caccia, tenute di pesca e dell’acquacoltura, camping, attività minerarie, terreni sportivi e aree ricreative permanenti e, NON potranno più accedere ai premi destinati agli agricoltori. Sono salvi, giustamente, Gli Enti che fanno formazione e sperimentazione in campo agricolo. 

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web