18 aprile 2008

Confindustria sostiene la necessità del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco

«Io sostengo la necessità del raddoppio del traforo sin da subito dopo la tragedia del Monte Bianco». Giuseppe Bordon, presidente di Confindustria Valle d’Aosta rivendica la primogenitura della sponsorizzazione della soluzione a doppia canna per il Tunnel del Monte Bianco. Ipotesi ritornata prepotentemente alla ribalta del dibattito politico dopo che la Società italiana del Monte Bianco ha confermato la sua intenzione, all’analisi per ora di un legale, di impugnare la delibera che limita il passaggio dei Tir a 1600 passaggi. Per la verità già in tempi non sospetti, nel mese di febbraio, Guido Cesal, presidente dell’Union Valdôtaine, era intervenuto in aula sottolineando come sul raddoppio del traforo del Monte Bianco fosse necessario fare «un ragionamento dal punto di vista della sicurezza perché il tunnel, nonostante i sistemi all’avanguardia, è una trappola per topi». Tesi sino ad allora evocata soltanto dalla Casa delle Libertà (oggi Pdl) tanto che lo stesso Eddy Ottoz, intervenendo nella discussione sull'ipotesi di impugnazione ha subito commentato come il problema dell'inquinamento debba essere affrontato con pragmatismo. «Non si può bloccare il transito dei camion per ridurre l'inquinamento – ha precisato il consigliere - ma bisogna avere la consapevolezza che le tecnologie oggi consentono di ridurre la polluzione dei mezzi di trasporto e quindi la questione sta tutto nel consentire il transito agli automezzi meno inquinanti». Un ragionamento che trova Bordon d’accordo. «Credo che si possa intervenire con politiche tariffarie ad hoc o comunque ponendo un limite ai mezzi euro 2 e euro 3 e non agli euro 4 e euro 5. Inoltre io vorrei anche far notare come le code spesso non derivino tanto dal traffico commerciale, ma da quello turistico. Traffico la cui scorrevolezza probabilmente alla Valle d’Aosta interessa molto di più. Del resto trovo che sia innaturale avere delle autostrade a doppia corsia che improvvisamente incontrano una simile strozzatura. Ogni mese si verificano delle limitazioni al traffico. Se c’è poi un transito speciale fuori sagoma si deve chiudere il tunnel». «A mio avviso – conclude Bordon - l’attuale soluzione non è adeguata anche dal punto di vista della sicurezza. Il Bianco è un nodo nevralgico sul fronte dei trasporti e va trovata una soluzione differente dall’attuale». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 16 aprile 2008)

1 commenti:

Eddy on 27 febbraio 2009 alle ore 17:17 ha detto...

Il mio intervento è purtroppo riportato in modo fuorviante. Non dissi assolutamente che l'inquinmento è un male necessario (come parrebbe dal post), ma che esso andrebbe misurato "per kg trasportato" e non per tipologia di veicolo. Proposi che fosse effettuata una sperimentazione scientifica per verificare l'inquinamento appunto per kg trasportato. Ciò perché due camion da 200 quintali ciascuno, ancorché euro 4 (o, se volete, euro 5) inquinano di più di un solo autotreno da 400 quintali euro 3 e probabilmente anche di un euro 2. Il senso era che tutto il discorso sulla riduzione sagome e delle portate è pura propaganda. I fatti vanno verificati, e nessuno possiede i dati veri.

 

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