22 aprile 2008

Una legge per sviluppare lo sci nordico

«Non meno di cinque milioni di euro nel prossimo triennio». Donato Ronc, 42 anni, dal 2005 sindaco di Rhêmes-Notre-Dame e da circa un anno presidente dell’Avef, l’associazione valdostana che raggruppa gli enti gestori di piste di sci di fondo (22 che hanno pagato una quota di 500 euro), è convinto di stimare per difetto gli interventi che verranno fatti nei prossimi mesi nel settore. L’Avef è stata ricostituita nell’ottobre del 2006 dopo un quinquennio di inattività e nel corso del 2007 ha impegnato le proprie energie su due fronti: il miglioramento della qualità dell’offerta e l’elaborazione di una strategia di promozione comune. «In occasione dell’ultima manifestazione di Coppa del Mondo, ospitata in Valle d’Aosta, abbiamo evidenziato all’Assessore al Turismo Ennio Pastoret – ha precisato Ronc - come lo sviluppo dello sci nordico non potesse contare su nessuna forma di aiuto, con l’unica eccezione dei contributi per la battitura piste. L’assessore, constatata l’assenza di una normativa in materia e ritenendo necessario dare un adeguato sostegno al settore, ha predisposto un ddl in materia di “Interventi regionali per lo sviluppo dello sci nordico”, recentemente approvato dal Consiglio regionale». Il nuovo testo di legge mette a disposizione dei gestori delle piste per il 2008 800mila euro utilizzabili per la realizzazione e l’adeguamento dei tracciati, l’acquisto e l’installazione di sistemi di innevamento programmato, l’acquisto di segnaletica, di veicoli battipista e di motoslitte. «La tecnica libera, ad esempio - aggiunge Ronc – richiede larghezze di pista superiori rispetto ad un tempo, mentre l’innevamento programmato può garantire l’apertura delle piste in ogni stagione invernale. Attualmente può essere innevato artificialmente soltanto il 10% delle piste e questo inevitabilmente limita il potenziale degli attuali 300 chilometri di piste presenti su tutto il territorio regionale».
In effetti l’offerta valdostana è particolarmente variegata anche se quattro comprensori da soli fanno registrare oltre il 70% dei biglietti venduti. Su 45 biglietti nel corso dell’ultima stagione invernale 10.000 sono stati staccati a Cogne con i suoi 50 chilometri di pista, 9.000 in Val Ferret, 8.500 a Brusson e 6.500 a Gressoney-Saint-Jean. «Inoltre – conclude Ronc - ci siamo resi conto che la promozione deve essere comune. Occorre partecipare a fiere e workshop, produrre brochure e dépliant che presentino l’intero sistema Valle d’Aosta per lo sci nordico, come avviene già in Trentino e in Veneto, esperienze cui guardiamo con interesse, desiderosi di imparare il più possibile».

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