27 ottobre 2008

Albert Lanièce: per le nuove povertà occorre anche un'azione preventiva (1)

Completo il mio ciclo di interviste alla nuova giunta ponendo alcune domande al neo-eletto assessore alla Sanità e Politiche sociali Albert Lanièce. L'intervista, come sempre, è stata divisa in due parti.

Federalismo fiscale: avete provato ad ipotizzare uno scenario in cui il welfare regionale potrebbe avere meno risorse delle attuali?
Premesso che la sanità è una nostra competenza primaria va detto che, per ora, il governo ha garantito che nel 2009 non ci saranno tagli. Proprio in questi giorni sono in corso delle riunioni a livello ministeriale sui LEA, i livelli essenziali di assistenza, in pratica i servizi che devono essere erogati dall’Usl. Su questo si sta discutendo parecchio e potrebbero essere rivisti. Come regione per ora stiamo aspettando che il governo faccia più chiarezza sulla materia. Tuttavia non va dimenticato che esistono anche i LEA regionali e certi servizi possono essere integrati, come già attualmente avviene ad esempio con l’agopuntura, normalmente erogato in ospedale. Sono comunque convinto che sulla materia sanitaria non si verificheranno grossi stravolgimenti.

E’ in forte crescita il fenomeno delle nuove povertà anche in Valle d’Aosta. Quali misure intendete mettere in campo… Nel programma elettorale, ad esempio, si evidenziava l’intenzione di studiare formule di microcredito alle famiglie in difficoltà, restituibile con forme di prestazioni lavorative.
Il quadro ci è purtroppo noto da tempo ed era presente nel programma di maggioranza. Cresce il numero delle persone anziane con grosse difficoltà economiche, aumentano gli invalidi, gli immigrati, le famiglie monoparentali. Senza contare la forte crescita dell’indebitamento famigliare che oggi interessa in maniera sempre più rilevante anche il ceto medio, soprattutto se lavora soltanto uno dei coniugi. Anche se iniziamo a riscontrare difficoltà in famiglie
dove entrambi i genitori lavorano. Se si sommano affitto, mutuo da pagare per l’auto il peso cresce e rischia di diventare insostenibile. Noi comunque stiamo monitorando attentamente il fenomeno in quanto a breve vorremmo proporre delle nuove soluzioni.

Interventi principalmente di tipo creditizio…
Il microcredito è un tipo di risposta interessante, anche se devo rilevare che sono pochissime le regioni italiane ad aver approvato un simile provvedimento. La prima è stata il Lazio. Tuttavia accanto all’assistenza economica credo che, risolti i problemi del breve termine, sia indispensabile iniziare a ragionare sull’avvio di attività preventive. Ragionare sul lungo termine e chiedersi quali siano le misure che possono, non dico prevenire completamente ceret situazioni, ma evitare di farle in maniera incontrollata, facendo crescere il numero delle nuove povertà. Non posso non notare infatti come il fenomeno sia stato scatenato dalla società dei consumi. Le famiglie del ceto medio sono bombardate da continui messaggi. Esiste un problema di cultura che rende difficile rompere questo circolo vizioso. Occorre però un cambio di mentalità soprattutto per quanto riguarda i ragazzi che più di tutti inducono le famiglie a spendere. E’ un ragionamento che prima o poi andrà messo in agenda perché non si potrà sempre intervenire con il nostro welfare che, per quanto sia in grado di garantire molto, costa anche molto. Dobbiamo in coscienza chiederci fino a quando questo sarà possibile e agire di conseguenza… (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 16 ottobre 2008)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

scusate l'apparente banalità
Albert all'anagrafe o anche lui si fa chiamare?

ImpresaVda on 27 ottobre 2008 alle ore 17:06 ha detto...

Trattasi di Albert originale.

Anonimo ha detto...

Albert ha ragione.
Abbiamo avuto in questi anni la tendenza anche a livello famigliare di seguire una cultura non nostra, di tuffarci nel consumismo più sfrenato e questo ha portato da un lato ad un incredibile indebolimento finanziario sociale e famigliare e dall'altro all'esplosione di grandi problemi della società come la gestione dei rifiuti, lo spreco energetico, l'inquinamento atmosferico ecc.ecc.
Una cultura che poco ha a che vedere con la storia, la cultura e la tradizione della nostra piccola regione.
Chiedo però nel contempo, all'amico Albert, del perchè le forze politiche che ci amministrano non seguano esse stesse queste semplici regole e vadano invece avanti imperterrite nella strategia dei grandi progetti,delle grandi opere e delle grandi spese come se nulla stesse succedendo e come se le ricadute economiche,sociali e ambientali non dovessero essere condivise con tutta la comunità.
E' ora di cambiare il tipo di visione della gestione politica perchè solo così vi potrà essere una giusta condivisione di strategie per il nostro futuro.
Graziano

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web