16 aprile 2009

Ecoincentivi regionali auto: la Valle d'Aosta raddoppia

La Valle d’Aosta torna a proporre gli ecoincentivi regionali. Inutile dire che l’obiettivo di incentivare il rinnovo tecnologico del parco auto e moto circolante in Valle d’Aosta assume anche quest’anno il connotato di una ulteriore misura anticrisi, come fatto recentemente notare dall’Assessore alle Attività Produttive Ennio Pastoret in occasione dell’approvazione da parte della Giunta regionale del disegno di legge. (Il testo del provvedimento lo trovate qui)
Del resto il peso del precedente provvedimento è stato notevole. Nel biennio 2007-2008 le domande evase sono state 3087 per una spesa totale di 3,94 milioni. La nuova legge ricalca la precedente e, soprattutto – una buona notizia per molti automobilisti – è retroattiva dal 1° gennaio 2009.

Il contributo regionale, cumulabile con quello statale, varierà per autovetture e autocarri Euro 4 o Euro 5 tra i 1300 e i 1.500 euro, qualora i veicoli di nuova immatricolazione diano dotati di filtro antiparticolato oppure siano omologati per la circolazione mediante alimentazione, esclusiva o doppia, del motore con gas metano o Gpl oppure alimentazione elettrica o ad idrogeno. E’ previsto anche un contributo di 500 euro per la riconversione dei veicoli da benzina a gas metano o Gpl. 500 euro sono anche concessi per l’acquisto di nuovi motocarri o motoveicoli per trasporti specifici (in Vallée è molto diffusa l’Ape). 300 euro di contributo spettano invece a motocicli, quadri cicli leggeri e ciclomotori nuovi immatricolati come Euro 2 o Euro 3.

Una misura da tempo attesa che va in aiuto di un mercato in forte difficoltà come quello dell’auto. Tra il 2007 e il 2008 il calo delle immatricolazioni di veicoli da parte di privati è stato del 18,48%: da 5366 a 4374 veicoli. E nei primi due mesi del 2009 si è passati dalle 436 auto a 281. «L’inizio anno particolarmente depresso – spiega Roberto Balloco, amministratore delegato di Sicav 2000 che commercializza sul territorio regionale Fiat, Lancia, Mitsubishi, Hunday, Dacia e, prossimamente con un nuovo impegnativo investimento di 800mila euro anche Renault attraverso la creazione di una sede ad hoc – deriva da una situazione di forte attesa degli ecoincentivi prima nazionali e poi regionali. Tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile, acquisita la certezza del rifinanziamento del provvedimento, il mercato dell’automotive si è rimesso in movimento».

Il cliente si ripresenta nei saloni ma con un approccio diverso. «E’ indubbiamente cresciuta l’attenzione all’ambiente – aggiunge Ballocco – e soprattutto l’auto non è più vista come un bene da possedere. Il cliente si è fatto più attento. Inoltre è in aumento la domanda di veicoli con alimentazione alternativa. Circa due clienti ogni dieci ci chiedono di simili prodotti. Prima non accadeva».

Ettore La Carrubba, concessionario dei marchi Audi e Bmw con Alpicar, un passato da presidente dei giovani industriali valdostani vede il comparto davanti ad un bivio. «Bisogna essere realisti c’è stato un eccesso di produzione favorito dal fenomeno delle auto a chilometro zero che da un lato ha permesso alle case costruttori di mantenere la produzione su livelli elevati e dall’altro ha lentamente eroso i margini di redditività di tutti i soggetti abituando il cliente ad auto offerte a prezzi sempre più scontati e abbassando il valore dell’usato».

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