23 luglio 2009

L'indagine di Confindustria nel dettaglio

Come sempre per i miei visitatori più pazienti offro l'analisi trimestrale fatta da Confindustria nel dettaglio. Per i meno pazienti trovate qui la versione più sintetica.

Il tasso di variazione della produzione (-13,33%) diminuisce sia rispetto al precedente trimestre (-6,06%), sia nei confronti dell’analogo periodo dell’anno 2008 che aveva fatto registrare un saldo pari allo zero.
Per il 67% degli intervistati i livelli produttivi resteranno costanti. Cresce di 5 punti rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre del 2008 la percentuale delle imprese che prevedono una contrazione della
produzione. Più sostenuto è il calo produttivo previsto per il comparto manifatturiero con il 32% delle aziende che ha in previsione una riduzione della produzione.

L'utilizzo degli impianti e il saldo ordini
Il grado di utilizzazione degli impianti è risultato pari al 64, 60% della capacità massima utilizzabile, il valore minimo degli ultimi due anni, si rileva infatti una ulteriore flessione rispetto al precedente trimestre (68,41%) ed un dato inferiore di quasi 9 punti percentuali rispetto a quello dell’analogo periodo dell’anno (73,21%).
Pur rimanendo su livelli negativi (-6.25%) il saldo degli ordini totali migliora di quasi undici punti percentuali rispetto al trimestre precedente (-17,24%). Il confronto con il valore registrato nello stesso periodo
del 2008 (+21,43) evidenzia un netto peggioramento che sfiora i 28 punti percentuali.

Scende l'export
Scende la percentuale delle imprese che prevede di incrementare l’attività di export. Il dato relativo agli ordini export torna su livelli negativi (- 11,11%) rispetto al trimestre precedente. Decisamente distante dal
+11,11% rilevato nello stesso periodo del 2008. Rimane pressoché stabile la composizione del carnet ordini rispetto al trimestre precedente. Gli ordini da uno a tre mesi scendono di poco più di un punto percentuale (dal 41,94%% del precedente trimestre passano al 40,63%), anche gli ordini superiori ai tre mesi passano dal 41,94% del precedente trimestre al 40,63% dell’attuale, mentre fanno registrare un leggera crescita gli ordini per meno di un mese (dal 16,13% all’attuale 18,75%).
Variazioni decisamente più marcate emergono dal raffronto con il terzo trimestre del 2008 che evidenzia il
crollo degli ordini superiori ai tre mesi di circa 28 punti percentuali, e la crescita rispettivamente di circa 22
punti percentuali e di 6 punti percentuali degli ordini da uno a tre mesi e di quelli per meno di un mese.
Migliora di cinque punti percentuali, anche se resta su livelli negativi (- 4,76%), la competitività sui mercati
nazionali rispetto al secondo trimestre. Anche dal raffronto con il dato relativo all’analogo periodo del 2008 (-7,14%) emerge una crescita di circa 3 punti percentuali. Dopo il drastico calo fatto  registrare nella precedente rilevazione anche la competitività sui mercati esteri pur posizionandosi su valori negativi (-7,69%) migliora rispetto al trimestre precedente (-15,38%) ma perde oltre 7 punti percentuali rispetto al dato dello stesso periodo del 2008.

Piani di investimento
Per quanto riguarda i programmi di investimento scende al 58% la percentuale degli intervistati che
confermano i propri piani di investimento (era il 62% nel secondo trimestre). Nello stesso periodo del 2008
era pari al 61%. Si rileva una crescita di 5 punti percentuali degli investimenti per ampliamenti (da 23,53% a 28,57%), dato sostanzialmente in linea con quello del terzo trimestre 2008 (27,78%). La stessa percentuale di intervistati (28,57%) ha in programma investimenti per sostituzioni (-10 punti percentuali rispetto al trimestre precedente) dato in  flessione anche rispetto allo stesso periodo del 2008 (33,33%).
Come nella precedente rilevazione si conferma una sostanziale tenuta degli investimenti per il comparto dei servizi, mentre è il manifatturiero con particolare riferimento al settore metalmeccanico che evidenzia per
alcune aziende una revisione al ribasso dei propri programmi di investimento.

Il costo del credito
Sale al 53% (era il 48% nel precedente trimestre) la percentuale delle aziende intervistate che dichiara di non aver rilevato variazioni del costo del credito bancario nel secondo trimestre 2009, il 33% del panel ne ha segnalato una diminuzione. E’ pressoché stabile la percentuale delle imprese che ha rilevato ritardi negli incassi dei crediti commerciali (47,06%), il raffrontato con lo stesso periodo del 2008 segna un
incremento di 6 punti percentuali. Le maggiori difficoltà ad incassare i crediti continuano a concentrarsi sul comparto manifatturiero (57,14% contro il 30,77% dei servizi).

L'occupazione
Per quanto riguarda le tendenze occupazionali la percentuale di imprese che prevede un ridimensionamento
degli organici scende al 9%, era il 15% nel trimestre precedente. Si conferma  stabile la percentuale (86%) delle imprese che dichiara di voler mantenere gli attuali livelli occupazionali. Le previsioni di ricorso
all’istituto della Cassa Integrazione Guadagni fanno registrare un ulteriore incremento confermando il trend
ascendente evidenziato a partire dalla seconda metà del 2008. In dettaglio la percentuale delle imprese che dichiara di dover far ricorso alla Cassa Integrazioni Guadagni sfiora il 30%: +4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e ben 29 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Si interrompe la discesa del costo delle materie prime che aveva fatto registrare il suo minimo proprio nel
trimestre scorso, il saldo passa dall’8,70% al 26,92%, il dato è comunque di gran lunga inferiore a quello dello stesso periodo del 2008 (64,29%).
La necessità da parte delle imprese di reperire manodopera qualificata e specializzata resta su livelli elevati per tutte le aree contemplate, con particolare riferimento all’area Produzione e Ricerca. Cresce di qualche
punto percentuale, soprattutto per l’area commerciale, il dato relativo al personale a bassa qualificazione.

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