24 settembre 2009

Sfida Cinese per la Thermoplay: Quando un'Azienda Italiana Sfida il Dragone


«Nel 2010 apriremo uno stabilimento produttivo in Cina. Inizialmente daremo lavoro a dieci persone. Se il mercato asiatico risponderà positivamente la nostra presenza è destinata a crescere e consolidarsi». Roberto Enrietti, 44 anni, amministratore delegato della Thermoplay di Pont-Saint-Martin, azienda specializzata nei sistemi di iniezione a canale caldo per stampi di materie plastiche, ritiene strategico sferrare l’attacco al cuore del colosso orientale. «Nel 2010 – commenta - “Thermoplay China “ sarà una realtà. Un nostro uomo è a Pechino proprio in questi giorni per individuare l’area più adatta alla nostra futura attività. L’investimento per la fase di start up sarà di circa 800mila». «Sul fronte della qualità - prosegue - non temiamo nessuno, ma per essere davvero competitivi sul mercato locale dobbiamo poter produrre con i loro stessi costi».

L’azienda valdostana - 20 milioni di fatturato nel 2008, una leggera flessione stimata nel 2009, 140 occupati e 15 brevetti internazionali – è una vera e propria “multinazionale tascabile”. Attualmente è presente in 49 paesi con propri agenti e fino ad ora contava ben cinque filiali commerciali estere tra Europa (Francia, Inghilterra, Portogallo e Germania e Sud America (Brasile).

Thermoplay, guidata dal presidente Piero Enrietti, a 73 anni ancora ben saldo sul ponte di comando dell’azienda, ha poi un posizionamento sul suo mercato di riferimento di rilievo internazionale. Grazie al 15% dei propri ricavi investiti annualmente in ricerca e sviluppo l’impresa valdostana è, attualmente, la quarta azienda a livello mondiale con una fetta di mercato che, per ora, vale supera il 6% di tutta la torta, dietro a due colossi canadesi (ma da loro la ricerca viene finanziata al 100%) e ad un’azienda coreana che – a detta del patriarca Enrietti - «fa più quantità che qualità».

Se il nome Thermoplay sembra dirvi ancora poco considerate che è praticamente impossibile che nella vostra abitazione o sulla vostra auto non abbiate un prodotto realizzato grazie al know-how Thermoplay. La gamma di prodotti è particolarmente vasta e permette di soddisfare qualunque tipo di esigenza costruttiva di iniezione a caldo nei settori automotive, cosmetico, imballaggio, elettronico, medicale, elettronico, medicale, elettrotecnico, informatico, micromeccanico, hobbistico, casalingo e nuovi settore emergenti.
E’ sufficiente visitare la sala riunioni nella casa madre di Pont e subito nelle vetrinette che circondano il lungo tavolo di lavoro scorgerete davvero di tutto: dal mini-barattolo di Nutella di cui sono stati prodotti due milioni di esemplari, al tappo della bottiglia di plastica, al contenitore delle bolle di sapone che lo stesso Roberto Enrietti testimonia di aver trovato identico anche molto lontano dall’Europa. «Me ne accorgo da un’occhiata – spiega – se è stato realizzato da noi».

L’operazione cinese giunge, fra l’altro, subito dopo il raddoppio della superficie dello stabilimento valdostano attraverso l’acquisto dall’amministrazione regionale (con una spesa di 420 mila euro), di 10 mila metri quadri nell’area industriale dell’ex Illsa Viola, di cui la metà già occupati in diritto di superficie dalla stessa azienda. L’aumento della capacità produttiva si concretizzerà nel mese di ottobre con l’arrivo direttamente dal Giappone di due nuovi macchinari con un investimento di 2,5 milioni di euro. «Il Mazatech MV-630 – precisa Enrietti – ci consentirà di far aumentare la produzione, migliorare la qualità e, soprattutto, ridurre i costi». Curiosamente Enrietti ritiene che l’atout che più di tutti di spiega il successo dell’azienda valdostana non sia soltanto la tecnologia. «Oltre ad essere estremamente veloci – conclude – nel risolvere qualunque problematica ci sottoponga il cliente, siamo davvero imbattibili nel servizio post-vendita. Pur in presenza di prezzi più bassi fatti dai nostri concorrenti la maggior parte della nostra clientela ci rimane fedele in quanto ha constatato da tempo l’unicità del nostro servizio. E’ una particolarità che ci sta facendo particolarmente apprezzare su tutto il mercato ex-Unione sovietica». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 23 settembre)

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