16 novembre 2009

Opere pubbliche: Aziende Edili Preoccupate per il 2010


103 cantieri aperti sui 152 lavori previsti dal Piano annuale pur a fronte di un contenzioso che in Valle d’Aosta è cresciuto del 40%. Sono questi i numeri forniti dall’Assessore alle Opere Pubbliche Marco Viérin (Stella Alpina) e dal capo del dipartimento opere pubbliche e edilizia residenziale Edmond Freppaz per dimostrare agli imprenditori edili che il Piano operativo dei Lavoro Pubblici 2009 sta mantenendo fede alle promesse fatte.

I numeri dell'Assessorato
Al 30 di settembre 2009 sono 115 gli interventi per i quali è stata ultimata la procedura di affidamento e 126 quelli per i quali è stata avviata. Entro fine anno la procedura sarà avviata per 133 interventi pari all’87,5%. Il piano complessivamente vale 41 milioni di euro e al terzo trimestre erano stati messi in campo lavori pari a 30,9 milioni. «Nell’aprile 2009, in sede di presentazione del piano operativo - commenta Viérin - era stata manifestata la previsione di realizzare entro l’anno almeno il 90% dei 152 interventi ricompresi nel piano operativo, oltre ad altri 8 interventi ipotizzabili sulla base di successive disponibilità finanziarie. Quest’ultima tranche di lavori ha permesso di aggiungere altri 4,75 milioni alla dotazione del piano. Altri dieci milioni si sono aggiunti con gli interventi eseguiti in somma urgenza in occasione di singoli eventi calamitosi, evidentemente non programmabili». «I dati rilevati dai nostri uffici - conclude l’assessore - dimostrano che non siamo lontani dall’obiettivo e confido nel quarto trimestre per raggiungerlo e che l’amministrazione regionale ha saputo fare la sua parte anche in un momento difficile». Sulla crescita del contenzioso Freppaz spiega come sia stato favorito dal ricorso all’appalto con migliorie, una tipologia di gara che per la sua complessità offre più appigli, rispetto ad esempio ad un appalto al massimo ribasso, per contestare l’aggiudicazione di un lavoro.

Il 2010 preoccupa
E gli imprenditori? Se i dati alla mano presentati dall’assessore hanno fatto rientrare le contestazioni più vivaci sul Piano Lavori, di cui si erano fatte portatrici anche alcune forze di opposizione, la preoccupazione per l’anno prossimo resta palpabile. «La mia impressione - commenta Federico Jacquin, presidente della sezione edile di Confindustria Valle d’Aosta - è che siamo in piena crisi e il sistema non permetta né a noi imprenditori né alla Regione di fare quello che si potrebbe fare. Quando ci sono imprenditori che pur di prendere un lavoro propongono ribassi del 50% che sono chiaramente insostenibili qualcosa non funziona». Una preoccupazione condivisa dal presidente dell’Associazione Artigiani Marino Vicentini. «A fronte di certi ribassi servono più controlli durante il corso dei lavori e se si riscontrano anomalie deve esserci una clausola in base al quale il lavoro passa automaticamente al secondo arrivato». Antonio Belfiore, 61 anni, imprenditore edile di Aosta da 32 e referente di Confartigianato per il settore edile non nasconde il suo disappunto. «Mi sono confrontato con alcuni colleghi - racconta -. Onestamente tutti questi lavori non si percepiscono. La situazione è grigia e confesso di essere molto preoccupato soprattutto per il prossimo anno». Una preoccupazione condivisa da Roberto Montrosset, vicepresidente di Assoedili, che allo stesso tempo cerca di stemperare le polemiche dei giorni passati. «Prendiamo atto dei dati dell’assessore - precisa - tuttavia il piano lavori di quest’anno è anche il risultato di un’organizzazione avviata da tempo prima che la crisi si facesse più sensibile. Credo che ora sia fondamentale, nel rispetto dei ruoli, impegnarsi per il piano lavori 2010 che dovrà aiutare un settore dove la vita di molte aziende sarà seriamente messa a rischio».

Le gare bandite
Questa preoccupazione per il futuro trova una certa concretezza nei dati forniti da Esservices, società che offre servizi alle imprese, specializzata nell’elaborazione e nella gestione di informazioni inerenti le Gare d’Appalto online bandite nella Regione Valle d’Aosta e nel Piemonte. Nel 2008, nei primi dieci mesi, l’importo delle gare di lavori ad evidenza pubblica bandite dall’amministrazione regionale è stato di 35,23 milioni contro i 32,84 del 2009. E’ diminuito anche il numero delle gare, passato da 27 a 16. Il dato si fa però ancora più critico se si mettono a confronto tutte gli enti pubblici (cioè anche Comuni e Comunità Montane, Consorzi di miglioramento fondiario ed altri). Si passa infatti da 172,46 milioni del 2008 ai 146,24 del 2009. Le gare qui sono scese da 144 a 110. Va però precisato che dalle statistiche sono state escluse tutte le gare classificate come project financing oltre a cinque grandi opere come, ad esempio, la funivia del Monte Bianco che di solito per le loro dimensioni non sono appannaggio di imprese locali.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Vicepresidente del Consiglio Albert Chatrian, nell'illustrare l'iniziativa, ha voluto sapere in particolare quanti e quali sono stati gli eventi calamitosi che hanno necessitato di interventi di somma urgenza; a quale stato di avanzamento risultano ad oggi i lavori; quante imprese sono state aggiudicatarie, con quali ribassi percentuali e per quali importi; se ci sono state aziende che hanno effettuato nel corso del 2009 più lavori di massima urgenza.

Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche, Marco Viérin, ha detto che "i lavori in somma urgenza riguardano situazioni eccezionali di pericolo, che obbligano l'Amministrazione a intervenire, a prescindere da qualsiasi previa negoziazione e copertura della spesa." Dopo aver fatto riferimento alla normativa in materia, l'Assessore Viérin ha proseguito affermando che "per quanto riguarda la scelta dell'impresa che deve eseguire i lavori dichiarati di somma urgenza, i tecnici dell'Assessorato si basano su tre principi, tutti di pari importanza, quali la capacità tecnica, la rotazione tra le imprese e la territorialità, per garantire la massima tempestività di intervento."
"Nel corso del 2009, i tecnici hanno rilevato 43 situazioni con dissesti avvenuti o pericolo di dissesti che avrebbero coinvolto la popolazione. Alla data del 13 novembre scorso sono stati avviati 57 interventi per un totale di spesa pari a circa 13 milioni di euro per la quale i tecnici hanno ritenuto necessario intervenire a tutela della pubblica incolumità (anche preventiva) secondo le modalità eccezionali della somma urgenza. Tra questi, 14 si riferiscono a tre situazioni particolarmente significative e da soli concorrono al 65% dell'intero ammontare: mitigazione del rischio sulla regionale per Valgrisenche; realizzazione impianto paravalanghe di Plan de la Tour a Valsavarenche e realizzazione impianto paravalanghe di Licony a Cogne."
"Nove interventi non risultano ancora completati per un ammontare complessivo di euro 4.524.534,72, evidenziando però che tre di questi si riferiscono alle opere di protezione della strada regionale n. 25 di Valgrisenche di importo pari a 3.694.858,83, uno ai sondaggi relativi al movimento franoso di Mont de la Saxe e tre a interventi in conseguenza delle valanghe dello scorso inverno. In linea generale sottolineo che alcuni interventi hanno visto la contemporanea presenza di più ditte e che a 11 imprese è stato affidato più di 1 lavoro, singolarmente o con altre imprese. Complessivamente sono state coinvolte 42 imprese."
Infine, "per quanto concerne il ribasso, di norma esso non viene richiesto. L'assenza di ribasso rispetto al prezziario regionale è compensato dalla disponibilità dell'impresa a intervenire immediatamente, in condizioni altamente disagiate e a operare in qualsiasi condizioni di tempo, anche di notte. La copertura finanziaria degli interventi realizzati in somma urgenza è garantita per euro 1.348.000 a valere sui fondi per interventi in somma urgenza ordinariamente previsti nel bilancio regionale, per euro 6.330.000 mediante prelievo dai fondi di riserva, per 3.035.767,32 a valere sui fondi del bilancio regionale per l'annualità 2010; per solo 2.444.390 si è ricorso ai fondi previsti per gli interventi ordinari."

Il Vicepresidente Chatrian ha replicato affermando che "la nostra iniziativa voleva ottenere una chiarezza politica e di trasparenza ed evidenziare l'importanza di peso finanziario (13 milioni di euro) degli interventi di somma urgenza rispetto al normale Piano annuale operativo. In particolare in relazione agli interventi reali effettuati sul territorio. Non abbiamo avuto una risposta esauriente sui punti che volevamo approfondire. In un momento di difficoltà occorre poter effettuare una totale rotazione tra le varie imprese che hanno le capacità e le maestranze tecniche e operative per poter eseguire i lavori."

 

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