30 giugno 2010

Diana Bracco all'Assemblea di Confindustria Valle d'Aosta: «Guardare Avanti è un Compito Storico di chi fa Impresa»

Da sinistra Diana Bracco, Monica Pirovano e Nicola Rosset
Ecco la mia cronaca dell'Assemblea di Confindustria Valle d'Aosta che si è svolta lunedì 28 giugno alla Cittadella. Se eri presente all'evento mi piacerebbe conoscere le tue considerazioni sugli interventi, in particolare su quello della Bracco. Parlo dell'evento anche sul Corriere della Valle che arriva domani agli abbonati e che puoi trovare in tutte le edicole venerdì.

«Guardare avanti è un compito storico di chi fa impresa. Anche nei momenti di successo l’imprenditore può fermarsi poco tempo a godersi la soddisfazione per i risultati ottenuti. Un compito che diventa particolarmente cruciale in un momento difficile come l’attuale». A parlare, nel salone conferenze della Cittadella (in un clima estremamente caloroso anche per motivi atmosferici), è Diana Bracco, vicepresidente Confindustria per Ricerca & Innovazione e Progetto Speciale Expo 2015. Ad ascoltarla un nutrito gruppo di rappresentanti del mondo industriale (ma anche della politica, del credito e dell’impresa a 360°) riuniti per la parte pubblica dell’annuale assemblea di Confindustria Valle d’Aosta, la prima di Monica Pirovano, della Cogne Acciai Speciali, da presidente.

Diana Bracco, ospite d’onore dell’evento, è Presidente e Amministratore Delegato della Bracco S.p.A, storica azienda milanese, oggi gruppo integrato internazionale, leader mondiale nelle soluzioni globali, per la diagnostica per immagini, con un fatturato di circa un miliardo di euro, di cui oltre il 65% sui mercati esteri. È presente in 115 paesi e impiega circa 3.300 operatori in tutto il mondo, dei quali più di 600 in ricerca, attività nella quale investe oltre il 15% del fatturato di riferimento e vanta un patrimonio di 1.500 brevetti in tutto il mondo. Numeri che possono già far intuire la ricetta suggerita dall’imprenditrice per tornare a crescere. «Ricerca & Innovazione – spiega Bracco – sono leve essenziali per creare sviluppo e occupazione e rappresentano la migliore exit strategy dalla crisi economica internazionale. Solo adottando tecnologie avanzate le imprese italiane possono aumentare la loro efficienza, battere la concorrenza e conquistare nuovi mercati. Lo confermano gli ultimi dati sull’export e i tanti casi di successo di imprese, anche di piccole dimensioni, che proprio grazie a prodotti innovativi stanno esportando in ogni parte del mondo, compresi nei paesi a maggior tasso di crescita».

Per Bracco per assicurare all’Italia un ruolo da protagonista anche in futuro è, dunque, essenziale «rafforzare le nostre specializzazioni nei settori high-tech e acquisirne di nuove e nel contempo operare per diffondere l’applicazione orizzontale della R&I in tutti i settori, anche quelli “tradizionali”. Bisogna superare l’approccio verticale per settori e cominciare a considerare le applicazioni tecnologiche come trasversali all’interno di programmi di grande respiro in grado di affrontare le sfide dei prossimi anni. Per questo Confindustria ha proposto al Governo di adottare un programma operativo di medio-lungo termine, con strumenti efficaci e flessibili, tempi rapidi e risorse finanziarie adeguate e certe nel tempo, con l’obiettivo di far arrivare al 2% del Pil il livello degli investimenti in R&S».

Tre le proposte avanzate:

1°) Rendere il credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo, strumento semplice ed efficace, una misura strutturale automatica per i prossimi cinque anni.

2°) Realizzare grandi progetti nazionali di Ricerca e Innovazione mettendo a sistema risorse pubbliche e private su temi strategici per il Paese.

3°) Superare il digital divide dotando, entro il 2015, l’intero territorio di banda larga con una copertura a 20 Mb/s, elevata a 100Mb/s per i distretti industriali e i grandi centri urbani, e realizzare la completa digitalizzazione della Pubblica amministrazione.
Una ricetta fortemente condivisa da Monica Pirovano che da padrona di casa ha preparato il terreno all’ospite con un suo intervento in cui ha tratteggiato, in maniera sobria e puntuale, la situazione economica valdostana, cercando di spronare l’assemblea a pianificare le strategie per affrontare il futuro. «Riusciranno a farcela – ha detto – quelle imprese che investiranno in modo energico in internazionalizzazione, ricerca e sviluppo. Le parole chiave sono flessibilità, innovazione e capacità di allargare il proprio mercato. Tagliare i costi non è sufficiente per uscire dalla crisi».

Per la Presidente di Confindustria Valle d’Aosta le aziende valdostane devono «riprendere con forte determinazione quei processi di investimento in innovazione, ricerca e internazionalizzazione, che la crisi potrebbe aver rallentato o addirittura interrotto e che sono, invece, indispensabili perché la Valle possa uscire dalla crisi con un sistema produttivo più efficiente, più forte, più competitivo».

Del resto la stessa Bracco nel suo intervento ha sottolineato come il tema dell’innovazione si possa saldare perfettamente con quello dell’identità del territorio. «La Valle d’Aosta – ha detto – può essere insomma una regione di elezione per lo sviluppo e la diffusione, anche in altri territori, di tecnologie innovative che facciano leva sulla specialità del patrimonio ambientale e sulla varietà morfologica, climatica e biologica».

Al termine dell’incontro è toccato al Presidente della Giunta, Augusto Rollandin, portare i saluti non solo della sua giunta ma di tutto il mondo politico significativamente presente. «Siamo qui – ha concluso il Presidente – soprattutto per ascoltare e comprendere quali sono le problematiche del settore in una congiuntura difficile segnata da passaggi non facili a livello istituzionale».

Sullo sfondo – ma vale la pena di sottolinearlo – l’opportunità che verrà dall’Expo 2015 a Milano, un’occasione di crescita eccezionale di cui devono approfittare anche le imprese valdostane. «Il tema di Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è profondamente connesso al nostro territorio, – ha osservato Pirovano – che vanta un’importante tradizione enogastronomica, ricco di prodotti tipici di qualità, e una filiera agroalimentare composta da imprenditori che producono marchi a denominazione d’origine. La Valle d’Aosta dispone, inoltre, di un patrimonio storico, artistico e culturale di tutto rispetto e si caratterizza per risorse ambientali e paesaggistiche importanti per le potenzialità turistiche».

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