30 aprile 2011

Paolo Conta (Terziario Innovativo): «L'Ente Pubblico si Proponga come Committente»

Paolo Conta
Ho intervistato Paolo Conta, responsabile per Confindustria Valle d'Aosta del Terziario Innovativo. Per comprendere bene il titolo devi leggere l'intrevista con attenzione fino alla fine.


Qual è lo stato di salute del terziario innovativo in Valle d'Aosta?
Il terziario innovativo ha risentito della crisi con un certo ritardo rispetto ad altri settori,  essendo legato all’andamento degli investimenti che hanno subito un rallentamento a crisi avvenuta. Ora la situazione si è stabilizzata, ma certamente il generale livello di incertezza vissuto dall’economia non incentiva le aziende a grandi investimenti, se non quelli necessari alla sopravvivenza. Nonostante ciò permane comunque nelle aziende del settore  una buona voglia di investire in innovazione e ricerca, per essere meglio posizionati all’atto dell’auspicata ripresa.

Il vostro giudizio sulla legge appena approvata dalla giunta per le start up innovative: quali gli aspetti positivi e quali quelli critici?
La legge inserisce un elemento nuovo nel quadro degli stimoli regionali già presenti agli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, stimolo orientato soprattutto  a sostenere le nuove iniziative che oggi rischiano di essere quelle  a maggior rischio di sopravvivenza. Una indicazione dei settori obiettivo considerati maggiormente strategici per lo sviluppo regionale potrebbe aiutare  ad evitare dispersioni dello sforzo.

Ritenete che possa essere sufficiente a mantenere giovani particolarmente dotati sul territorio regionale e spingerli ad avviare un'attività imprenditoriale?
Gli effetti potranno essere il richiamo in Valle d’Aosta  di nuove iniziative o la nascita di attività promosse da soggetti valdostani. Ovviamente speriamo che questa seconda componente sia preponderante, in modo da veder crescere e svilupparsi un sano spirito imprenditoriale innovativo tra i nostri giovani.

Oltre alla legge che cosa ci vorrebbe?
Come accennato prima, il quadro regionale degli aiuti alle iniziative su innovazione, ricerca e sviluppo è ricco ed articolato. Quello che si potrebbe costruire di nuovo, è un modello all’interno del quale le piccole aziende locali con proposte innovative non ancora consolidate sul mercato, possano trovare nell’ente pubblico un committente che permetta loro di creare una prima referenza per il prodotto. Nel Comitato Ricerca e Innovazione di Confindustria a Roma stiamo lavorando su queste tematiche che potrebbero essere  tradotte a livello regionale.

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