25 aprile 2012

9 Domande a Nicola Rosset sulla Camera di Commercio di Aosta


A sinistra l'autore di questo blog e a destra il Presidente della Camera di Commercio di Aosta Nicola Rosset. Come puoi vedere siamo negli studi di Radio Proposta in Blu
Con il Presidente della Camera di Commercio Nicola Rosset facciamo il punto sull’attività della Chambre (intervista trasmessa da Radio Proposta in Blu e pubblicata dal Corriere della Valle d'Aosta).

 Presto come Chambre avrete una nuova sede. Questo vi permetterà di offrire un servizio ancora più attento alle esigenze delle imprese valdostane?
Noi andremo ad occupare lo spazio dove oggi si trova l’Inva ed è sicuramente un miglioramento molto importante per la nostra attività. Con la nuova sede potremmo portare sotto uno stesso tetto tutti i servizi che fanno riferimento alla Chambre.

Finalmente avete anche un nuovo segretario. Lo staff è al completo.
E’ un altro dei punti positivi di questo periodo. Il nuovo segretario generale è Jeanne Grosjacques ed ha un curriculum di altissimo profilo oltre a delle esperienze molto importanti in merito alle problematiche montane. Il fatto poi di avere condotto degli enti autonomi come un Comune ci permetterà di migliorarci ancora speriamo nel brevissimo periodo.

In questi primi mesi dove ha concentrato maggiormente la sua attenzione come Presidente?
Io sono presidente dal 22 giugno del 2011 e la nuova Giunta è stata composta il 7 luglio. Per cui abbiamo iniziato insieme a muoverci lungo un doppio binario: da un lato ci siamo impegnati nel far percepire alle aziende presenti sul territorio che la Camera di Commercio, in questo momento di grave crisi economica, desidera dare un sostegnoalle aziende liberando risorse sul territorio coinvolgendo commercianti ed albergatori e favorendo tutto
ciò che può far crescere le presenze turistiche in Valle d’Aosta. Dall’altro ci siamo posti come obiettivo primario la maggior internazionalizzazione delle nostre aziende, portando all’esterno della nostra regione le imprese che possono esportare in virtù del fatto che il mercato locale si sta riducendo a causa di un turista di prossimità che inevitabilmente si presenta con una capacità di spesa diminuita.

Quali sono stati i dossier più ostici?
Ci sono dei dossier più complicati anche perché io ho una provenienza privatistica. Di conseguenza ci sono certe attività che viste soltanto in un’ottica da privato risultano diverse da come potrebbero essere sviluppate all’interno di un ente pubblico. Comunque in Chambre ho grande supporto e sostegno per superare questa mia difficoltà di
approccio. Certamente è importantissimo far sì che le aziende capiscano che la Chambre può essere un punto di riferimento importante con cui fare sviluppo. Aggiungo che sul fronte regionale si è instaurato un rapporto interessante perché in molte attività si è riusciti a fare squadra. Per esempio attraverso il Poa abbiamo stanziato due milioni di euro: uno della Camera di Commercio ed uno della Regione. Fare squadra vuol dire farlo con tutti: con gli operatori, con le associazioni e con tutto il tessuto imprenditoriale.

Ho trovato particolarmente valida la “partnership” avviata con Eataly. Come è nata l’idea?
L’idea è nata in virtù del fatto che Eataly rappresentava l’unica soluzione per poter cogliere gli obiettivi cui accennavo in precedenza, cioè vetrine internazionali in posti che ci interessano. New York dove c’è un mercato che ha una attenzione fortissima per il made in Italy e Eataly ha uno spazio vendita sulla Fifth Avenue molto prestigioso dove oltre che portare i nostri prodotti di eccellenza - formaggi, vini, lardo e quant’altro – abbiamo anche avuto la possibilità di mettere una vetrina di tipo turistico e questo al momento ha già dato dei risultati  molto brillanti. E poi Tokyo. Dove la Regione Valle d’Aosta ha negli anni investito molto su un mercato dove bisogna insistere per molti anni in modo da raggiungere l’obiettivo. Detto questo, una volta che lo si è raggiunto, è un mercato che paga con soddisfazione gli investimenti fatti. Poi non va dimenticato che Etaly in Italia rappresenta una vetrina di grande qualità. E’ una realtà presente a Milano, Torino, Genova e Bologna, cioè piazze utili per i nostri prodotti e per il nostro turismo. Ad esempio la presentazione dei nostri “mercoledì in rosa” in zone dove può avere un buon ritorno. Inoltre il mercato enoagroalimentare di prossimità di queste regioni è importantissimo e questo ha fatto sì che oltre a portare le nostre eccellenze, già note su certi mercati, abbiamo anche potuto fare spazio ad alcuni piccoli produttori e sperimentare cosa si può ottenere con delle distribuzioni
organizzate di questo livello.

Ora la Chambre si prepara al grande appuntamento di Rigenergia. Siamo giunti ormai alla sesta  edizione…
Rigenergia ha diffuso negli anni tra la popolazione una conoscenza su risparmi energetici, sul corretto utilizzo dell’energia e su tutte le tecnologie nuove legate alle fonti rinnovabili. Quest’anno riprodurremo Rigenergia
con nuove iniziative facendo conoscere al nostro pubblico le novità del settore, ad esempio la mobilità
sostenibile, un settore su cui anche le nostre aziende possono confrontarsi.

Focalizziamo la nostra attenzione su Rigenergia e le imprese valdostane…
Questa organizzazione è stata coniugata con questi anni di grande crisi. Per cui capiamo che una fiera in questo momento è un investimento oneroso per le aziende. Abbiamo perciò ritenuto giusto cercare di venire loro incontro. In modo particolare alle aziende valdostane che sono state tutte inserite nel sito della Chambre Madeinvda, creando per loro una vetrina che durerà anche dopo la fiera. In più tenendo fermi i costi dell’anno scorso assicuriamo degli stand più grandi, più confortevoli, capaci di ospitare una proposta più completa. Tutto questo risparmiando all’interno dell’investimento circa 40mila euro.

Avete fatto all’inizio dell’anno un “workshop” sulla qualità del credito. Come giudica la situazione valdostana?
E’ un discorso molto difficile da affrontare. Abbiamo passato alcuni mesi in cui le aziende hanno avuto necessità di liquidità. Liquidità che non arrivava ed era molto cara. Addirittura si è verificata drammaticamente una mancanza di risorse per il medio termine dove gli “spread” facevano sì che le aziende non fossero in condizione di investire. Negli ultimi incontri fatti con gli istituti bancari sembrerebbe percepirsi una piccola inversione di tendenza. Una inversione necessaria perché se non riusciamo non soltanto a dare liquidità, ma soprattutto a far sì che le aziende che ancora vogliono investire investano con dei tassi che possano essere assorbiti dalla marginalità che si è estremamente ridotta in questi anni, sarà sempre più complicato superare questo momento critico. Vedo che anche la Regione sta muovendosi nei confronti dei Confidi non soltanto sul fronte dei contributi alle aziende, ma anche nell’ottica di migliorare l’organizzazione di questo fortissimo strumento di concessione del credito.

 Una novità da raccontare in esclusiva ad ImpresaVda…
Un’idea più che una novità. Dopo il buon riscontro dei corsi di inglese organizzati dalla Chambre per le aziende, vorremmo allargarli anche alle botteghe artigiane e ai commercianti. Oggi come oggi non c’è più soltanto il turista francese o svizzero con il quale siamo abituati a dialogare, ma nelle vie dei nostri paesi si possono incontrare molte nazionalità diverse.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web