21 aprile 2012

Baita Ermitage (Courmayeur): i Sapori ed i Panorami del Territorio

Piero Savoye, il titolare da 26 anni, con il suo stambecco rosso, vinto come miglior trattoria valdostana del 2011
Come promesso dopo l'Ad Gallias di Bard ieri. Oggi tocca al Baita Ermitage di Courmayeur.

Il Baita Ermitage non è lontano. Se sai la strada. E io, grazie alla mia eccezionale capacità di orientamento (e soprattutto dopo essermelo fatto spiegare cinque volte da un mio amico che c'era già stato) ci sono arrivato abbastanza agevolmente. Il trucco consiste nel seguire l'indicazione per la Saxe finché non spuntano i cartelli per la Baita. A complicarmi la vita una nevicata "senza se e senza ma" che in un impeto da vero rallista, di fronte ad una rampa leggermente innevata, mi ha spinto ad un parcheggio strategico sul ciglio della strada. Per poi scoprire che il locale si trovava a 300 metri.
La strada non deve spaventarvi (anche con la neve) il Baita Ermitage è vicino.
Il posto è bellissimo. Perfino in una giornata climaticamente problematica. La prima cosa che intravedo è la Cappella. Qui un tempo c'era un eremita. E si fatica a credere che a neanche dieci minuti di macchina c'è il centro di Courmayeur, la via dello shopping. Arrivo su un piazzale enorme. Sulla destra l'entrata del locale. Sulla sinistra se non fosse per le nuvole vedrei il Monte Bianco. L'aria è fresca, pulita. Conviene riempire i polmoni. Devo attraversare un ampio manto bianco praticamente intonso per consegnare il mio premio. Se penso che è quasi maggio... Di certo qui il mio stambecco rosso si sentirà a casa.

L'interno del locale e di seguito alcuni particolari...
Al Baita Ermitage mi accoglie Piero Savoye, 57 anni. E' il titolare (lui sta in sala e due cuochi in cucina) da 26 anni. Prima ha lavorato per otto anni in contabilità alle Funivie di Courmayeur. Poi la decisione di cambiare vita. Invece di vedere salire la gente, ora è la gente che deve salire per vedere  lui. Alcune note tecniche per chi volesse leggere questo post con intenti turistici: il locale è chiuso nei mesi di giugno e novembre. In Bassa stagione, a maggio e ottobre, l'apertura è soltanto nei weekend, dal venerdì alla domenica. D'estate, invece, è sempre aperto. I coperti nell'interno sono 55. Nel periodo estivo il dehors garantisce altri 40 coperti.

Una curiosità: il locale ha un privé di quattro coperti, completamente separato dal ristorante, molto richiesto, soprattutto da fidanzatini in vena di una serata romantica (ma va anche bene ad una famigliola con due figli). Inoltre per gli amanti delle passeggiate da qui è possibile fare molte ciaspolate. In particolare è molto bella quella al Lago Liconi. Da qui si arriva anche a Punta Liconi, dove c'è il bivacco Pascal e si tocca magicamente quota 3000 metri.

Il privé

Ora inizio la mia chiacchierata con Savoye. Dopo la foto di rito con in mano il tatà.

Come nasce il Baita Ermitage?
Era un alpeggio del nonno che io  e mio padre abbiamo ristrutturato e adibito a ristorante. Ed è senpre stato gestito dalla mia famiglia. Proponiamo una cucina tipica valdostana. Un menu alla carta con tutti sapori del territorio. La sera proponiamo dei piatti di stagione oltre al menu presentato normalmente. Ad esempio questa è una zona dove crescono molti spinaci selvatici, allora proponiamo una zuppa che sostanzialmente è una valpellinentse fatta invece che con la zucca con gli spinaci. Qui è anche una zona ottima per i funghi.
Se non ci fossero le nuvole vedresti il Monte Bianco...

Qualche novità in vista come locale?
Prevediamo di allargare la cucina in modo da offrire un servizio ancora migliore.

Un piatto particolare?
Come antipasti segnalerei l'insalata di mele. Sono delle mele valdostane, le delizie,  tagliate a fette. Poi  c'è del sedano-rapa tagliato a fiammifero, qualche noce ed è legata con una maionese molto leggera che facciamo noi in casa. Nei secondi piatti, in stagione, proponiamo il camoscio o il cervo con la polenta. Un piatto che va tanto è la scaloppa alla valdostana. Un dessert particolare che facciaamo noi sono i lamponi caldi con il gelato.

Qual è la vostra tipologia di cliente?
Noi lavoriamo molto con i turisti. In particolare con milanesi e genovesi che hanno la seconda casa nei paraggi. Per arrivare qui devi conoscere il locale o devi essere consigliato da qualcuno in paese. Non è un posto di passaggio.

E' cambiato qualcosa nel gestire un ristorante nell'ultimo decennio?
Per quanto mi riguarda risponderei di no.

Mini binocoli grazie ai quali individuare le vette che si possono vedere dall'Ermitage
E la clientela?
No. Anche se adesso comincio a vedere i figli dei miei primi clienti. Diciamo che in quest'ultimo anno grazie all'apertura di alcuni locali a Courmayeur  particolarmente in, ad hoc per i giovani, ho rivisto molti giovani in paese, mentre prima la località era stata un po' abbandonata per l'assenza di locali notturni. 

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