23 luglio 2012

Claudia Nardon (Camera di Commercio): «di troppa informazione non è mai morto nessuno»


Claudia Nardon (Camera di Commercio)

Questa settimana ti propongo l'intervista di Claudia Nardon, Direttore Area Anagrafica e certificazione della Chambre Valdôtaine. Tema dell’intervista è la professione dell’agente immobiliare. Come sempre l'intervista è già stata trasmessa da Radio Proposta in Blu e pubblicata sul Corriere della Valle, il settimanale che dirigo e a cui ti invito ad abbonarti: 40 euro per un anno di informazione. Dopo lo spot spazio all'intervista.

Qual è lo stato dell’arte della professione? Anche il quadro normativo è profondamente mutato…
Consideriamo che le leggi che disciplinano l’attività di mediazione – e che non riguardano soltanto il settore immobiliare – sono stratificate nel tempo a partire addirittura dal 1913. E quindi, forse, un po’ di manutenzione del quadro normativo andava fatta. Soprattutto è intervenuta abbastanza pesantemente sul settore la direttiva servizi che ha come obiettivo l’armonizzazione europea delle leggi che disciplinano le attività imprenditoriali e ha liberalizzato tutta una parte dell’esercizio dell’attività. Per quello che riguarda però l’attività di mediazione ha confermato la necessità che chi esercita questo tipo di attività proprio perché opera stretto contatto con il mercato e può turbarne l’andamento abbia dei requisiti professionali precisi.

Mettiamoci dalla parte del consumatore: che cosa deve fare un cliente quando contatta o viene contattato da un agente immobiliare? Come si fa a capire se un agente è abilitato oppure no?
Prima di tutto informarsi. Deve sapere se la persona con la quale sta avendo a che fare è una persona che è stata abilitata a fare l’attività che svolge. La cosa più semplicissima è chiedere il tesserino perché i mediatori abilitati sono tutti in possesso di un tesserino con tanto di foto, rilasciato loro dalla Camera di Commercio. O se si è un po’ pigri, viste le recenti novità normative in base alla quale i mediatori saranno tenuti ad iscriversi nel registro delle imprese, fare semplicemente una visura. E’ possibile anche farlo da casa e così ci si rende se la persona con cui si ha a che fare è professionalmente abilitata a fare l’attività. Il che ovviamente non mette al riparo da altri possibili inconvenienti però quanto meno ci avvantaggia.

In Valle d’Aosta c’è stato un vero e proprio prolificare di agenzie? Come ufficio avete mai riflettuto su questo?
Come trend ha colpito anche noi. Siamo passati dalle circa 98 agenzie nel 2009 a 107 del giugno 2011. Ovviamente su una popolazione di circa 130mila abitanti fa un’agenzia ogni 1200 abitanti, una percentuale abbastanza elevata. Io posso soltanto pensare che essendo la nostra una regione con importanti patrimoni immobiliari privati ed una vocazione turistica le agenzie gestiscano tanti affitti, tante seconde case. Però ammetto che si tratta ancora di un’analisi superficiale.

Che tipo di doveri hanno gli agenti immobiliari verso i clienti e verso la Chambre?
Verso i clienti ovviamente il loro compito consisterebbe nello svolgere il loro ruolo nella massima imparzialità possibile perché questa è l’essenza dell’attività del mediatore e l’essere il più corretti possibili. Purtroppo non essendoci un albo professionale come per altre attività non c’è un codice deontologico di riferimento. E questo rende poi difficile andare a sanzionare i comportamenti irregolari Ha però dei compiti di natura amministrativa abbastanza precisi. Iscriversi una volta a ruolo al già citato registro imprese e, soprattutto, depositare i formulari che utilizza per esercitare la sua attività il che consente un ulteriore controllo da parte degli utenti che dovessero averci a che fare. I clienti possono venire in Camera di Commercio e consultare se i formulari a loro proposti sono o non sono conformi a quelli depositati.

Come si diventa agenti immobiliari?
Non è semplicissimo. Nel senso che la legge ha dei requisiti abbastanza stringenti e complicati, oltre ad esserci dei requisiti di natura morale, che sono ovviamente necessari in quanto si opera sul mercato, il requisito professionale è comunque imprescindibile dal superamento di un esame. E’ un esame piuttosto impegnativo, disciplinato da norme specifiche, e che prevede prima di tutto il superamento di un corso con una durata prefissata e poi il sostenimento di una prova scritta ed una orale. E caso direi unico nel mondo delle prove selettive è necessario non soltanto avere la sufficienza come media tra le due prove, ma almeno la media del sette. Risulta quindi una prova molto selettiva. Noi normalmente organizziamo una sessione d’esame all’anno dove registriamo una discreta partecipazione anche perché, proprio per l’alta selettività della prova, è presente anche un discreto gruppo di ripetenti che tornano. Questa comunque è una garanzia in più per l’utente che per lo meno sa di avere a che fare con persone competenti.

Oltretutto come Chambre comminate anche delle sanzioni di tipo amministrativo e pure disciplinare?
Si, purtroppo abbiamo anche questo ingrato compito. Le sanzioni di tipo amministrativo, cioè pecuniarie, vanno prevalentemente a colpire chi esercita abusivamente l’attività e, quindi, non i mediatori, ma coloro che si spacciano per tali. E su questo la legge, modificata in questi ultimi anni, ha previsto delle sanzioni molto elevate che vanno da 5mila a 15mila euro. Quelle disciplinari sono previste per chi turba gravemente l’andamento del mercato o tiene un comportamento deontologicamente scorretto. Come dicevo prima non essendoci un codice deontologico fissato spesso è difficile andare a capire i comportamenti un po’ borderline da che parte stanno. Si va dalla sospensione alla radiazione.

Una novità, come ufficio, da raccontarci…
Usciamo per un momento dal campo della mediazione. Io mi occupo anche di statistica e la cosa interessante che stiamo facendo quest’anno è un grosso progetto di indagine sulla green-economy in Valle d’Aosta. Ciò che più mi preme di rimarcare è che si tratta di uno studio che mira  dare al mondo imprenditoriale delle possibilità di riconversione delle proprie attività in senso green, fornendo quindi degli strumenti concreti.

Dovendo mandare un telegramma urgente sul tema di oggi a chi lo invierebbe e che cosa ci scriverebbe?
Io lo invierei ai consumatori e ci scriverei che in questa come in altre situazioni di troppa informazione non è mai morto nessuno. 

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