25 febbraio 2014

#Confcommercio: «Non siamo il #bancomat del Comune di #Aosta»

Giuseppe Sagaria
E’ allarme tra i commerciati di Aosta che stanno ricevendo in questi giorni le cartelle per la pubblicità emesse dall’Aps relative all’anno 2014. 

«Si tratta – spiega Giuseppe Sagaria, Presidente di Ascom Confcommercio della città di Aostadi cartelle che rappresentano un vero e proprio salasso per le imprese. Ma quello che più ci preoccupa è che il Comune si era impegnato a compiere con noi un percorso condiviso per scadenze tributarie ed invece ora è arrivata la sorpresa che di fatto fa fare al Comune di Aosta tre passi indietro rispetto agli impegni assunti».

Il Comune ha esternalizzato il rilevamento della pubblicità, comprese le targhe professionali, ed in base al monitoraggio l’Aps ha emesso le cartelle pazze con cifre davvero esorbitanti rispetto al passato. Altre cartelle sono previste per il mese di maggio per l’anno 2013.

«Dopo gli automobilisti per la benzina, le attività commerciali e professionali sono diventate il bancomat del Comune che vuole far cassa con tariffe pubblicitarie fuori da ogni logica» sottolinea Sagaria.

Quello sulla pubblicità è un balzello odioso tanto più che, come spiega Sagaria «viene fatta pagare la pubblicità anche per quei messaggi posti all'interno delle vetrine sulla marca del prodotto.Ma il colmo è che chi fa pubblicità per una festa o per anniversario, come le feste della mamma, di San Valentino, per un evento particolare della durata di un giorno la tassa applicata riguarda l’intero anno anche se il messaggio pubblicitario dura pochi giorni. Un’altra assurdità è che se una pubblicità, se supera i 30 cmq. di dimensione, viene calcolata come fosse pari ad un mq». 


«Ci aspettiamo dal Comune e dall’Aps – conclude sarcasticamente Sagaria - un’ordinanza che ci costringa a spegnere le luci delle insegne e di installare serrande chiuse così Aosta diventerà un vero mortorio. Ma anche un mortorio può diventare un’attrattiva turistica. Chi ci spreme come limoni non si rende conto che la nostra pubblicità e l’illuminazione degli esercizi contribuiscono all'arredo urbano».

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