17 dicembre 2015

Giorgio #Baldelli: «Sogno che l'area ex-tecdis diventi un polo fieristico»


Questa settimana abbiamo intervistato Giorgio Baldelli della Baldelli di Châtillon.

La vostra impresa si occupa di servizi di fornitura per le aziende in due settori molto particolari punto cassa e ristorazione. Perché questa scelta?
Tutto è cominciato nel 1980 quando lavoravo presso l'ufficio di Châtillon e ebbi l'occasione di conoscere l'ingegnere che gestiva l'elaborazione dati per il comune. In quell'occasione mi fu chiesto se conoscevo un agente che avrebbe voluto intraprendere una collaborazione con lui per la vendita e l'assistenza dei misuratori fiscali. E' bastata una notte di riflessione e il giorno dopo mi sono recato personalmente presso il suo ufficio proponendomi come agente. L'ingegnere fu stupito perché mai avrebbe pensato che un dipendente pubblico, con stipendio sicuro, potesse proporsi per una nuova collaborazione con remunerazione solo a livello provvigionale. I primi tre anni sono stati duri, non esisteva ancora l'obbligo di legge per i misuratori fiscali e non era semplice convincere le attività ad investire su questi apparecchi anche se avrebbero avuto semplificazioni a livello gestionale e contabile. Dunque il punto cassa o misuratore fiscale è stato il punto di partenza della mia attività da libero professionista. Il trattare anche attrezzatura per la ristorazione è stata la naturale conseguenza vista la fiducia che riponeva in noi la nostra clientela e il boom di aperture nel settore ristorazione registrato nei primi anni 80.

35 anni di storia: come è cambiato il settore e come è cambiata la vostra azienda?
Tra gli anni 80 e 90 non vi furono in realtà grandi cambiamenti la tecnologia rimase invariata e senza significativi miglioramenti. La vera rivoluzione c'è stata a partire dagli anni 90 dove si è registrata un'esplosione tecnologica nel settore passando dal registratore elettromeccanico a un sistema elettronico capace di fornire statistiche sempre più aggiornate, stampanti sempre più veloci e la nascita dei primi sistemi di raccolta comande per la ristorazione che ha consentito di migliorare il lavoro nelle cucine senza dimenticare comande o ordini dei clienti. A partire dall'anno 83, quando l'allora ministro delle finanze Visentin decise di adottare particolari misuratori fiscali con memoria indelebile per tutte le categorie merceologiche ho vissuto il picco della mia attività con conseguenti scompensi anche a livello organizzativo. Nasce nel 1988 la prima sede della Baldelli srl a Châtillon, sede che dal 2005 è diventata location destinata esclusivamente ai reparti di assistenza tecnica e sviluppo vista l'apertura del nuovo show room in centro al paese punto vendita che definisco con orgoglio un vero concentrato tecnologico. Lo show room è dotato di ampia area espositiva, corredata da monitor e postazioni demo interattive e da un'aula didattica stile universitario con monitor, rete wireless e telecamere che registrano i corsi che vengono svolti al suo interno. Lei mi chiede com'è cambiata l'azienda? La mia azienda è continuamente in evoluzione grazie anche all'apporto dato dal personale interno; l'adeguamento ai cambiamenti tecnologici e la capacità di anticipare le offerte del mercato sono i componenti principali del nostro team. La lezione che impartisco al mio personale è che, al giorno d'oggi non basta più la vendita della semplice attrezzatura ma bisogna proporre servizi e nuove idee ai clienti che si dimostrano sempre più esigenti. Un esempio su tutti la vendita del primo registratore di cassa che eroga servizi aggiuntivi come le ricariche telefoniche, il pagamento di utenze, la lettura dei buoni pasto e la gestione di una piattaforma di fidelizzazione clienti per l'erogazione di sconti e la creazione di gruppi di acquisto. La qualità che contraddistingue il vero professionista dal semplice venditore è la capacità di evidenziare il valore aggiunto dell'articolo proposto distogliendo la sua attenzione dalla semplice considerazione del prezzo di acquisto e rilevando i suoi desideri latenti.

Avete anche una sala corsi… La cura del cliente per voi è molto importante...
Ritengo ormai fondamentale un'attività post vendita curata in ogni dettaglio, compresa la formazione della nostra clientela con l'insegnamento di nuove e innovative tecniche che consentono di raggiungere risultati stupefacenti agli operatori del settore ristorazione. La Baldelli srl ha organizzato nell'ultimo anno 20 corsi organizzati nella nostra aula corsi vero concentrato di tecnologia e innovazione, più di 200 partecipanti ai corsi completamente gratuiti e formazione a domicilio su richiesta del ristoratore con elaborazione tematiche individualizzate.

State puntando molto sulla cucina sotto vuoto. Come mai questa scelta?
Perché è la scelta vincente del moderno professionista. Per cucina sottovuoto si intende confezionare un prodotto alimentare e i suoi condimenti all'interno di una busta e tramite un'apposita macchina estrarre l'aria creando un vuoto garantito del 99%. Questo è il presupposto per effettuare successivamente una cottura sottovuoto a bassa temperatura che porta ai seguenti vantaggi: mantenimento dei colori della materia prima, esaltazione del sapore della materia prima, assenza di prolificazione batterica e sicurezza in termini di igiene alimentare, riduzione dei sali e dei condimenti, indicata nelle diete iposodiche, mantenimento delle proprietà organolettiche, lunga conservazione, possibilità di pastorizzazione e abbattimento e rigenerazione veloce. La cucina sottovuoto oggi giorno non è più un'esclusiva della ristorazione, molte famiglie infatti si stanno avvicinando a questa tecnica grazie alla nascita di attrezzatura idonea ad un uso domestico.

Operate soltanto sul mercato valdostano?
Principalmente si, buttando un occhio alla vicina Svizzera e Francia, ma abbiamo sviluppato clientela anche in Piemonte, Lombardia e Liguria. Ritengo che concentrarsi su una zona ben definita possa portare a risultati più significativi e a una cura maggiore della propria clientela evitando il fattore di dispersione.

Voi proponete settori caratterizzati da un forte tasso di innovazione. Ma le aziende valdostane stanno investendo in innovazione?
Posso tranquillamente affermare che solo negli ultimi anni le aziende valdostane hanno compreso l'importanza di investire in risorse umane e innovazione, le nuove generazioni hanno compreso che l'investimento è imperativo per la sopravvivenza delle attività commerciali. Non possiamo più aspettare, siamo ancora indietro in confronto ad altre realtà italiane ed estere ma stiamo migliorando e sono fiducioso.

Siete presenti in maniera significativa online. I social network come hanno modificato il dialogo con la clientela?
Ho sempre creduto che comunicare con l'esterno sia fondamentale in un'azienda moderna e all'avanguardia; se non comunichiamo le nostre iniziative alla clientela queste perdono la loro efficacia. Ho assunto nella mia azienda una persona che svolge solo attività di comunicazione su vari canali: mailing, sms marketing, telemarketing, social network. Tutte le nostre attività vengono veicolate sui vari canali d'informazione ai quali associamo pagine pubblicitarie sui network locali, il nostro sito internet e la partecipazione alla fiera Maison&Loisir che quest'anno ci ha dato parecchie soddisfazioni ampliando il nostro portfolio clienti a chi ancora non conosceva i nostri prodotti.

Una novità in vista per il 2016?
La ristampa del nostro giornale periodico, NegozioImpresa, un semestrale di cui ero l'editore che negli anni passati pubblicavo e distribuivo, in tutta la regione, con una tiratura di 12.000 copie. Il periodico trattava temi di attualità, sport commercio, interviste agli esercenti, lancio nuovi prodotti e promuoveva le attività interne della Baldelli srl; purtroppo per ragioni di tempo l'ho dovuto sospendere ma è mia ferma intenzione riprenderne la pubblicazione.

Un sogno imprenditoriale da realizzare? 
La creazione di un Polo Fieristico Valdostano nell'ex area industriale della Tecdis assieme ad alcuni soci; essendo la Valle d'Aosta al centro dell'Europa e molto vicina a tutte le città più importanti dell'Italia settentrionale non possiamo lasciare all'abbandono una struttura come quella di Châtillon senza intervenire in modo risolutivo e definitivo.  

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