22 gennaio 2016

Marco Linty (#BCCValdostana): «Con noi sono garantiti anche i #correntisti possessori di #obbligazioni #subordinate» #Credito #BCC

Intervista a Marco Linty, presidente della BCC Valdostana. L'intervista realizzata all'interno della trasmissione ImpresaVda è già stata pubblicata sull'ultimo numero del Corriere della Valle. 

Recentemente si è parlato negativamente di istituti di credito. Questo ha influenzato il vostro rapporto con i risparmiatori?
In un momento in cui le cronache sono giustamente affollate di notizie che riguardano l’operato di alcuni istituti bancari italiani, è importante mettere in campo un’informazione chiara e completa, che permetta ai risparmiatori di capire la forte differenza tra altri istituti bancari di piccole/medie dimensioni e le BCC.
L’ormai famoso «decreto salvabanche» (che ha avuto come oggetto Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti) è andato ad agire su quattro banche che, è importante sottolineare, non sono BCC. Le BCC sono differenti non solo a livello «pubblicitario», ma lo sono nella sostanza: grazie alla propria rete di protezione interna (una rete di solidarietà), le BCC hanno strumenti di garanzia nei confronti dei risparmiatori, dei clienti e degli obbligazionisti, anche nel caso in cui siano possessori di obbligazioni subordinate. Anche nel caso di default (commissariamento) di una di loro, i fondi di ogni BCC sarebbero garantiti dal FGI (Fondo di Garanzia Istituzionale), dal FGD (Fondo di Garanzia Depositanti e dal FGO (Fondo di Garanzia Obbligazionisti). Nonostante questo, le BCC hanno contribuito al soccorso degli altri istituti. Con il nuovo Fondo Nazionale di Risoluzione, le 370 BCC italiane hanno pagato un conto salatissimo per limitare gli effetti di quanto accaduto alle quattro banche citate: il totale è stato di 225 milioni di euro, con la BCC Valdostana che ha pagato 450mila euro.

A livello nazionale il mondo delle BCC ha avviato un'intensa campagna di comunicazione per ribadire l'identità e la presenza di questa particolare tipologia di istituti. Che cosa secondo lei è in gioco?
In 130 anni di attività, le BCC e le Casse Rurali hanno continuamente fatto crescere e rafforzato il proprio patrimonio di sistema (tra capitale e riserve): il totale di questo patrimonio ammonta oggi a 20,5 miliardi di euro. Il gruppo di imminente realizzazione tra le BCC diventerà così il terzo per dimensione a livello nazionale, e sarà il primo per detenzione di capitale da parte di soggetti italiani.
Il quadro nazionale si rispecchia su scala locale per la BCC Valdostana: in 35 anni di attività, l’ente ha accumulato un patrimonio che a fine 2014 era attestato a 53 milioni di euro, proprio nell’ottica di garantire stabilità all’attività dell’ente. Un’altra importante differenza che contraddistingue le BCC è il Fondo di garanzia degli Obbligazionisti: questo strumento permette a ogni cliente delle BCC che possiede obbligazioni ordinarie emesse dalla Banca di avere un’ulteriore garanzia fino a 100.000 euro sui propri investimenti, che si aggiunge ai 100.000 euro già riconosciuti per legge a tutti i depositanti.

Possiamo fare un primo punto su come è andato il 2015? Qual è lo stato di salute dei conti dell'istituto?
Nell’attesa della redazione del bilancio consuntivo 2015, questi sono gli elementi di base dell’attività 2015 della BCC Valdostana: La raccolta è  in crescita, soprattutto per quanto riguarda la raccolta indiretta, che dimostra la continua fiducia che danno alla nostra banca i risparmiatori ; da sottolineare inoltre che la fiducia dei risparmiatori non è venuta meno neppure dopo le note cronache di questi giorni, in quanto c’è stato un aumento della raccolta anche dopo il 30 novembre.
Gli impieghi si sono mantenuti sul livello del 2014, con nuovi crediti in sostituzione del decalage dei finanziamenti in corso (per un importo nel 2015 di circa 40 milioni di decalage); il risultato lordo di gestione leggermente più basso rispetto allo scorso anno (8 milioni nel 2014), a causa della diminuzione dei tassi d’interesse e conseguentemente del margine; e l'incremento degli accantonamenti sui crediti deteriorati, in seguito all’ispezione periodica di Bankitalia e della nuova (e più stringente) normativa sulla classificazione dei crediti).
Anche se questi accantonamenti dovessero portare a un risultato negativo per il bilancio consuntivo 2015, tale risultato, da ritenersi del tutto estemporaneo, sarà garantito dalla solidità patrimoniale della Banca, che a fine 2014 vantava un patrimonio di 53 milioni di euro. Negli ultimi tre anni, gli utili prodotti hanno superato i 7 milioni di euro: il 90% di questi utili è stato destinato all’incremento del patrimonio stesso, proprio nell’ottica di garantire alla Banca maggiore stabilità. Come detto in questi anni, infatti, l’utile della BCC Valdostana non viene utilizzato per distribuire dividendi (come avviene per le grandi banche), ma per rafforzare il patrimonio della Banca.

Rimanendo a casa nostra: come state supportando il mondo delle imprese in questo difficile momento?
Continuando nel proprio percorso strategico, gli organi di gestione della Banca stanno definendo il nuovo piano industriale per il prossimo triennio, che è in fase di approvazione in queste settimane. Gli elementi cardine del piano sono: il radicamento sempre più forte sul territorio regionale, continuando come sempre ad assistere famiglie e piccole imprese in Valle d’Aosta; l'aumento dei servizi di consulenza, per contribuire a sviluppare una conoscenza del sistema bancario e delle peculiarità delle BCC; e l'attenzione ai costi e alla qualità del servizio reso alla clientela attraverso la rete territoriale delle BCC.
La BCC Valdostana crede profondamente nel suo essere una banca del territorio: la scelta di concentrarsi esclusivamente sulla realtà regionale le permette un’azione mirata al sostegno dell’economia reale e la creazione di una struttura forte e consolidata, anche di fronte alla prospettiva della riforma del sistema delle Banche di credito cooperativo.

Ancora una volta vi siete impegnati in una importante operazione di tipo culturale. Il nuovo libro di Riccarand. La cura del territorio in senso ampio è una mission che vi sta particolarmente a cuoreLa nostra nuova sala conferenze sta diventando sempre di più uno spazio di dialogo e di scoperta e abbiamo ospitato con piacere la presentazione del libro sulla storia della Valle d’Aosta dal 1861 ai giorni nostri, in un’occasione che ha visto la banca come partner di questo importante progetto culturale. La BCC Valdostana è presente in modo capillare sul territorio valdostano, con 22 filiali pensate per essere vicine a chi abita la Valle d’Aosta. Siamo presenti da sempre con azioni mirate a sostenere l’economia reale, anche in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Essere la banca del territorio significa, secondo noi, anche essere capaci di ascoltare quello di cui il territorio ha bisogno. E crediamo che conoscere la storia sia una necessità di chi vive in un luogo: conoscere non solo le tradizioni, ma anche le pagine luminose o cupe che hanno trasformato la Valle d’Aosta di 150 anni fa in quella che è oggi. Il libro che è stato presentato a novembre è il punto di arrivo di un lungo percorso di ricerca del suo autore, Elio Riccarand. Quando ci è stato proposto di collaborare a questo progetto, ne abbiamo riconosciuto il valore: non si tratta di un semplice libro di ricerca, ma di un’analisi complessiva e articolata sulle trasformazioni della nostra regione dall’Unità d’Italia al 2015. Nelle sue pagine si incontra anche il momento in cui, a cavallo tra Ottocento e Novecento, nascono le prime casse rurali: la prima, nel 1895, è frutto dell’iniziativa del parroco di Sarre. Se da una parte quelli sono strumenti che permettono di “combattere la devastante pratica dell’usura”, come scrive Riccarand, dall’altra ci troviamo di fronte a un modello cooperativo destinato a mettere radici preziose per la nostra regione: un modello di cooperazione che, rinnovato e modernizzato, la BCC porta avanti ancora oggi. Il contributo della BCC ha permesso al libro di arrivare ai suoi lettori a un prezzo particolarmente contenuto: questo ha senz’altro aiutato la diffusione di un’opera che ha tra i suoi scopi quello di far scoprire ai valdostani, e anzitutto ai giovani, la storia della terra che abitano. E’ una terra di cui i giovani decideranno il futuro: e conoscere il passato è uno strumento prezioso per immaginare strade nuove, ancora da percorrere.

Ci sono delle novità in vista per il 2016 da annunciare ?

Il 2016 sarà un anno di importanti riforme per il sistema delle BCC in Italia. Si tratta di una riforma proposta dalle stesse BCC a inizio del 2015 (e non, quindi, di una risposta al cosiddetto «decreto salvabanche»): per garantire ulteriore stabilità agli istituti di credito, la riforma proposta dalle BCC mira a veder nascere un Gruppo Bancario Cooperativo, dove i singoli istituti saranno collegati in maniera più solidale.
Il primo punto della riforma proposta prevede comunque che il socio delle BCC sia messo al centro del progetto, con un’attenzione al territorio che vedrà anche la BCC Valdostana tra le protagoniste. La coincidenza tra il territorio della BCC Valdostana e la dimensione regionale della Valle d’Aosta (oltre alla massa del proprio patrimonio ed della raccolta diretta), fanno dell’ente un soggetto rilevante all’interno del sistema nazionale delle BCC.

Un sogno creditizio da realizzare?
Le novità sono già state tante come ho avuto modo di raccontarvi, per cui non vorrei aggiungere altro se non invitare tutti i soci e i clienti a continuare ad approfittare delle opportunità, dei servizi e dei prodotti che la BCC Valdostana mette a loro disposizione.

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