26 marzo 2016

Luana Usel (#Lestisserands): «Il nostro #drap racconta un territorio)

Questa settimana abbiamo intervistato Luana Usel della Cooperativa Les Tisserands.

Voi portate avanti un lavoro antico?
Il nostro è un savoir faire di lunga data. Effettivamente diventa difficile risalire ad una data precisa in cui ha visto la luce questa tradizione della tessitura della lana. Però grazie a tutta una serie di testimonianze orali e scritte che sono riuscita a raccogliere fino ad ora possiamo dire che quello del tisserand è sempre stato un mestiere che ha contraddistinto i Valgrisen tant'è che è diventato il simbolo di Valgrisenche che è diventato le pays des tisserands.

 Come è strutturata la vostra azienda?
La nostra cooperativa quando è nata nel 1969 era composta da un aventina di tessitori e soci. Poi nel tempo, proprio perché è diventato sempre più un lavoro a tempo indeterminato e che prendeva tutto l'anno, ci siamo ritrovate in tre. Siamo tre socie lavoratrici, e poi abbiamo la collaborazione di diverse realtà che possono essere laboratori sartoriali, artigiani del cuoio e del legno che collaborano con noi per realizzare tutti i manufatti che noi creiamo.

Come li commercializzate?
Innanzitutto presso il nostro atelier a Valgrisenche c'è il negozio dove è possibile vedere, toccare con mano tutto il procedimento dei nostri manufatti a telaio ed acquistarli. Poi ovviamente al giorno d'oggi non si può fare a meno dell'uso dei social e di internet per cui ci siamo anche agganciati ad un portale di e-commerce che è quello di Tascapan sul quale si possono trovare alcuni nostri prodotti. Siamo presenti nelle boutique Ivat in tutta la Regione Valle d'Aosta e poi cerchiamo di scegliere anche con cura le piazze, le fiere e gli eventi a cui partecipare per mostrare e raccontare, soprattutto, i nostri manufatti. Quello che ci interessa soprattutto e non tanto la quantità quanto la qualità. Ci piace anche poter raccontare come nascono i nostri prodotti, quali valori portano con sé, in quanto ci rendiamo conto che ovunque andiamo con il drap di Valgrisenche raccontiamo della nostra Valle, della cultura, della memoria. Quindi, alla fine, avere un nostro manufatto è un po' impossessarsi di un patrimonio materiale e immateriale.

Quali sono le difficoltà del fare impresa per una cooperativa come la vostra?
Sono tante. Nel nostro caso che siamo una piccolissima impresa la prima difficoltà è trovarci in un luogo poco conosciuto, poco frequentato, un po' fuori dalle folle, dalle masse. Diventa perciò sempre più importante cercare di farsi notare, di far parlare di sé, di arrivare al pubblico attraverso anche mezzi alternativi. Se la gente non viene da noi siamo noi a dover andare da loro. E poi la difficoltà sta anche nel che cosa vendiamo. Il nostro manufatto è un qualcosa che una volta aveva a che fare con la necessità del quotidiano. I tisserands di Valgrisenche tessevano metri e metri di stoffa perché dovevano coprirsi, proteggersi dal freddo. Al giorno d'oggi questo non è più necessario. Diventa quindi un surplus, un vezzo e perciò diventa sempre più importante raggiungere quel tipo di pubblico che è attento all'uso delle materie prime, alla filiera di trasformazione, a un po' quello che sta dietro il valore stesso del prodotto.

Come avete imparato il mestiere?  
Io mi sono avvicinata alla Cooperativa vivendo qui a Valgrisenche un po' per curiosità. Volevo addentrarmi
 un po' più nel mestiere e così ho iniziato con un corso di tessitura organizzato da les Tisserands e poi sempre più mi avvicinavo a questo telaio più mi veniva voglia di sperimentare, conoscere, approfondire il suo funzionamento. La formazione comunque è continua e riusciamo così a migliorare. I giovani che invece frequentano le scuole di Valgrisenche hanno la fortuna di impararlo sin da piccoli. Alle scuole elementari fin dagli anni '70 la Cooperativa va ad insegnare, due ore a settimana, la tessitura del drap a telaio. E' un'ottima occasione per far sì che questo savoir faire non scompaia.

Mestieri come i vostri andrebbero protetti. Cosa viene fatto a livello di ente pubblico?  
Noi siamo consapevoli di essere un po' custodi di questa memoria e grazie alla legge 44 del 1991 che tutela e incentiva le lavorazioni tipiche tradizionali riceviamo un sostegno da parte della Regione. In questi mesi è oggetto di valutazione un nuovo disegno di legge che andrebbe a modificare leggermente questa legge e, quindi, prossimamente vedremo quali sviluppi ci saranno. Però questo non fa altro che renderci più responsabili del nostro ruolo e dell'importanza di continuare ad esistere, mettendoci entusiasmo, passione, sudore nel cercare di far vivere questo mestiere che è bellissimo e molto creativo e proprio per la sua valenza anche storico-culturale ci passiona davvero tanto.

Voi collaborate con Valgrisa. Ci sono altre partnership?
Noi da sempre amiamo cercare di fare rete sul territorio valdostano. La collaborazione con Valgrisa è ormai decennale per la fornitura di alcuni tessuti in lana rosset. Noi abbiamo cercato di portare avanti collaborazioni con altri atelier sartoriali o artigiani del cuoio con i quali abbiamo creato dei manufatti unici o anche artigiani del ligneo che ci aiutano ad impreziosire i nostri capi di abbigliamento. Ed è qualcosa a cui crediamo molto. L'unione fa la forza. Puntare su un prodotto che sia al 100% valdostano. Non solo un prodotto esclusivo ma la valorizzazione di una filiera virtuosa e delle imprese artigiane valdostane.

Ci sono delle novità in vista per il 2016 da annunciare a ImpresaVda?
Ogni anno innoviamo e creiamo nuovi manufatti. Se verrete nel nostro laboratorio avrete la possibilità di vedere i nuovi colori di quest'anno con i quali ci stiamo sbizzarrendo nel creare nuove sciarpe e nuovi tessuti. Ma le novità riguarderanno soprattutto le iniziative. In particolare vorremmo riprendere un discorso iniziato anni fa sulla tintura naturale e, quindi, vi invitiamo a tenere d'occhio il nostro sito e la nostra pagina facebook perché vorremmo riorganizzare nel mese di Luglio dei corsi di tintura naturale con degli esperti proprio per vedere la magia dei colori naturali e quello che si può fare utilizzando semplici fiori, piante e radici che si possono reperire sul territorio. E poi abbiamo in mente nuovi progetti di collaborazione per creare delle nuove linee di accessori e di abbigliamento.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Di sogni ne abbiamo tanti ed è anche il motore che ci fa andare avanti anche nei momenti difficili. Vorremmo diventare un punto di riferimento per tutte quelle imprese che cercano un tessuto in pura lana, che seguono quei principi di equità ed hanno un po' i nostri stessi obiettivi. Vorremmo diventare fornitori di tutte e quelle aziende, designer, sartorie, tappezzieri, che in qualche modo cercano un manufatto artigianale e di qualità. E poi vorremmo che l'intera Valgrisenche diventasse un luogo di riferimento, di incontro per tutto ciò che riguarda il mondo della lana. Noi da anni valorizziamo la lana rosset, questa lana autoctona, e vorremmo che la gente potesse venire da noi con la consapevolezza di trovare sempre questa materia, di incontrarsi con esperti del mondo della lana, e anche noi vorremmo poter organizzare dei momenti di incontro-confronto e formazione sul mondo della lana e della tessitura. 

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web