21 maggio 2016

#FèdérationdesCoopératives: il mondo della cooperazione vale 95 milioni di euro

Lea Lugon
Il 16 maggio si è svolta a Saint-Christophe l'Assemblea annuale della Fédération des Coopératives. La presidente Lea Lugon, coadiuvata dal direttore Germano Gorrex, ha presentato la tradizionale relazione annuale. Presenti ai lavori anche l'Assessore alle Attività Produttive Raimondo Donzel e quello all'Agricoltura Renzo Testolin oltre al Presidente della Camera di Commercio Nicola Rosset.

La presidente ha prima di tutto fotografato la realtà regionale del mondo della cooperazione non mancando di sottolinearne la criticità. «La nostra compagine sociale – ha detto Lugon - sta toccando con mano, al pari degli altri sistemi, quanto sia faticoso condurre un’impresa in momenti così difficili ed incerti. Ci accorgiamo come il coinvolgimento delle persone, la forte coesione sociale dei soci e la capacità dei medesimi di indentificarsi con gli obiettivi d’impresa stia facendo la differenza, contribuendo ad alimentare la resilienza del modello cooperativo e la propria funzione sociale. Cooperative sane, ben amministrate e patrimonialmente solide hanno, tra tante difficoltà, attivato “ammortizzatori sociali interni” al fine di garantire redditi e lavoro ai propri soci, sacrificando utili e riserve».

Una situazione che non piega il settore. Anzi. «Le nostre cooperative – ha aggiunto - stanno dimostrando, con i fatti, come la mutualità e la solidarietà tra i propri soci si traducano in ricchezza collettiva. Un’azione strategica, questa, che consente di non cadere nella rassegnazione, di riaccendere la speranza anche verso coloro che vogliono ripartire, crescere, progredire insieme. Se oggi siamo qui a commentare questi dati è anche perché le cooperative, nel tempo, hanno continuato ad investire sul proprio territorio, garantendo sviluppo e soprattutto lavoro».

Il fatturato aggregato delle cooperative aderenti alla Fédération ha superato, nel 2015, i 95 milioni di euro con una contrazione dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Un decremento da ricondursi, principalmente, al ridimensionamento di fatturato del comparto elettrico (-21,1%) mentre si rilevano risultati incoraggianti nel comparto sociale (+4,9%) e agricolo (+1,7%) a dimostrazione della capacità della compagine sociale di reagire alle difficoltà del contesto economico attuale. La distribuzione settoriale del fatturato denota, infine, un’elevata concentrazione nel comparto agroalimentare che, da solo, produce il 45% del volume d’affari complessivo.

Valori significativi si rilevano ugualmente nel settore sociale (22%), nel comparto delle cooperative di lavoro (17%) e nel settore delle cooperative elettriche (12%). La Fédération risulta così composta da 131 Consorzi di miglioramento fondiario e 16 Enti diversi che complessivamente aggregano oltre 58.000 soci. Lugon si è proiettata con determinazione verso il futuro sottolineando come in un contesto economico così precario, si debba «rilanciare il modello d’impresa cooperativa con la consapevolezza che tra le tante difficoltà da affrontare, al pari degli altri sistemi economici, esistono anche delle opportunità». 

La prima opportunità è quella «di una forza sociale ed economica che ha un’anima, un carattere distintivo che fa perno sulla centralità della persona, sulla mutualità e la solidarietà. Altri sistemi sono alla ricerca di valori, noi li abbiamo e dobbiamo metterli in pratica. Per comprenderlo meglio, basta guardare cosa sta accadendo dove si lavora in modo individualistico e per il solo risultato economico, magari delocalizzando le aziende. Si sono raggiunti effimeri guadagni, impoverendo professionalmente le aziende e i territori. La progressiva disgregazione dei punti di riferimento sociali e politici, genera nuovi bisogni e apre nuovi spazi di mutualità nei confronti dei soci i quali intravvedono nella cooperativa non solo il luogo dove si lavora o si trasformano i prodotti conferiti ma anche le risposte alle esigenze di servizi personali e familiari. La cooperazione diventa sempre più l’approdo a cui poter fare riferimento, anche quando insorgono bisogni che vanno oltre la sfera
lavorativa. Il nostro impegno deve quindi essere orientato anche ai soci delle cooperative,
avendo sempre presente che le cooperative nascono dai bisogni delle persone e alle quali
devono rispondere nel tempo. La cultura e la tradizione della cooperazione è molto forte e si sintetizza nel motto: “solo progettando e lavorando insieme si può produrre benessere per noi e per la collettività.” Il nostro intento è quello di rafforzare il legame di collaborazione esistente tra le nostre cooperative, per accrescere ulteriormente la cultura della collaborazione e della condivisione, favorendo investimenti compartecipati per migliorare il reddito e per tutelare il territorio». 

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