11 novembre 2016

Roberto Marzorati (#CogneAcciaiSpeciali): «Ci prepariamo a nuovi investimenti»

A sinistra in piedi Roberto Marzorati e Monica Pirovano. A destra Giuseppe Marzorati

Proponiamo l'intervista a Roberto Marzorati, vicepresidente della Cogne Acciai Speciali.

Nei giorni scorsi la Cogne ha celebrato un secolo di vita e lo ha fatto dimostrando quanto sia forte il legame con la comunità valdostana. Il porte aperte è stato un grande successo. Ve lo aspettavate?
Assolutamente no. Questo successo ci ha stupito da un lato, inorgoglito dall'altro, ma soprattutto ci ha fatto riflettere a mente fredda di quanto sia forte il legame fra l'azienda e la comunità dove l'azienda è insediata. Questo, oltre alle regole economiche che guidano una vita aziendale, ci sprona ad essere comunque elemento presente di stimolo e di sviluppo per tutta la comunità.

L'azienda ha un ruolo nella Storia valdostana ma pure un ruolo nelle tante storie quotidiane che legano la cittadinanza allo stabilimento come dimostra anche la vostra scelta di premiare i lavoratori più anziani. Quanto pesa il fattore umano in un'azienda come la vostra?
In ogni azienda il fattore umano è quello premiante. Si possono avere chiari i concetti di lavoro, le strategie, ma senza un forte valore umano fatto di professionalità, condivisione delle scelte aziendali, impegno, fatica nessuna azienda può avere un minimo successo e futuro. Di conseguenza anche per la Cogne è fondamentale. A questo aggiungerei anche il forte senso di appartenenza alla comunità valdostana.

Occupiamoci della Cogne oggi. Come si sta chiudendo il 2016?
E' un anno in cui stiamo raccogliendo i frutti di un percorso di svolta che la Cogne ha operato negli ultimi cinque anni e che sta chiudendo meglio del biennio precedente. Si tratta di un percorso dove la Cogne passa da una produzione di prodotti di acciaio inossidabile destinati a impieghi più generali a prodotti destinati a impieghi di alto livello qualitativo, tecnico e tecnologico con sempre un maggior sviluppo di partnership con clienti che hanno esigenze più elevate, sempre più difficili ma anche sempre più stimolanti. Man mano riusciamo a consolidare questo passaggio il rapporto di fedeltà fra fornitore e cliente ed anche quello di valore aggiunto – che è poi quello che segnala di più il risultato economico di un'azienda – migliora ed oggi posso dire che siamo a metà di questo percorso.

Qual è la situazione degli stabilimenti Cogne al di fuori della Valle d'Aosta?
La Cogne ha altri due stabilimenti, posizionati in situazioni strategiche. Uno è in Cina ed uno è in Messico. Sono utili per raccogliere le domande di clienti, nostri partner, che hanno anch'essi gli stabilimenti in quella parte del mondo e vogliono avere un servizio il più prossimo possibile. E' importante sapere che questi due stabilimenti con dimensioni pari ad un decimo della Cogne ricevono completamente prodotti, sui quali eseguono l'ultima parte della lavorazione, sviluppati nello stabilimento di Aosta. La loro crescita porta dunque ad una crescita diretta dei volumi dello stabilimento valdostano. Sono le due braccia della Cogne estese per andare a toccare zone diverse del mondo.

Cosa possiamo dire sul progetto Cogne 2016?
E' un tassello importante del piano di sviluppo dell'azienda. In particolare quest'anno abbiamo voluto aprire la nostra gamma di produzione ad un settore molto sfidante nel quale siamo convinti che la Cogne in futuro possa fare bene e cioè quello aerospaziale. Vuol dire produrre acciai per parti di aerei, in particolare per il trasporto civile. E' chiaro che il livello di qualità che vengono forniti all'industria aeronautica deve essere non buona, non ottima ma perfetta in quanto il livello di rischi su un componente di questo tipo deve essere pari a zero. Questo significa segmentare una parte di produzione e farla diventare da “camera sterile”, dove, per dare l'idea, tutti i dipendenti non sono più vestiti con tute da stabilimento ma con camici e addirittura lavorano con microscopi per controllare la qualità dell'acciaio e non più con i classici strumenti di misura.

La vicinanza con la città vi ha indotto a grossi investimenti sul fronte del vostro impatto ambientale. Una delle ultime novità è stato il parco auto completamente elettrico e sostenibile…
L'impatto ambientale dell'azienda che è stato nel passato oggetto di forte attenzione da parte della comunità – e qualche volta anche strumento di polemica – è un tema fondamentale. Non si può pensare un'azienda che sia confinante con la città più importante di tutto il territorio regionale che non sia un'azienda pulita. L'attenzione di tutti noi alla Cogne è per cercare sempre di più a questa certificazione di azienda pulita e non si può arrivare a questa se non si pensa a continuare a fare investimenti che controllino, riducano, abbattano, eliminino possibilmente qualsiasi impatto derivante dallo stabilimento. Del resto non dimentichiamo che la nostra attività nasce dal cuore dell'acciaieria e l'acciaieria è già un luogo che potenzialmente potrebbe essere fonte di inquinamento, sopratutto atmosferico, ma questo potenziale viene completamente smontato, controllato ed abbattuto grazie ad una politica efficace di investimenti nel controllo di tutte le emissioni aziendali.

Avete in vista altri investimenti magari a più lunga gittata?
Più che investimenti in questi mesi stiamo delineando la strategia che ci porterà al 2020. terminato per l'inizio dell'anno prossimo il Progetto 2016 ecco che bisogna già guardare avanti. In questa logica stiamo predisponendo un programma di sviluppo, che traguarderà il 2020, molto ambizioso e che comporterà un'ulteriore trasformazione di una parte dell'azienda. La trasformazione avviene soltanto con investimenti che avranno il loro picco nel biennio 2018-2019 per poi arrivare a raccogliere il completamento della trasformazione aziendale nel 2020.

Per il 2017 nel comparto degli acciai quali scenari si stanno delineando a livello globale e come Cogne?
Premesso che ormai prevedere il futuro a livello economico ormai più che difficile è azzardato, il comparto industriale nel 2017 dovrebbe vedere un miglioramento. Sicuramente tutte le realtà siderurgiche come la nostra che si stanno sempre più specializzando su settori legati per esempio al trasporto, non soltanto aeronautico ma anche automobilistico come la Cogne, possono contare su previsioni di andamento positive, sia a livello europeo che mondiale. Di certo non i tassi di crescita del 2016, ma si tratta comunque di prospettive mediamente buone. Mentre per chi è ancora fortemente orientato sul settore edilizio – e non è il caso della Cogne – le previsioni non sono buone.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il sogno è molto chiaro. La Cogne oggi è un attore importante però su un palcoscenico che si sta sempre più allargando. Perché purtroppo la globalizzazione fa sì che fino a qualche anno fa' noi pensavamo di giocare sul palco del mercato europeo, oggi non è più possibile limitarsi all'Europa ma si deve ragionare a livello di palcoscenico mondiale. La dimensione della Cogne man mano che aumenta il palcoscenico diventa sempre più piccola. Il nostro sogno nel cassetto sarebbe quello di aggregare situazioni che operano analogamente alla Cogne e di recuperare una dimensione ancora più importante in questo mercato che si globalizza al quale si risponde però con una combinazione e una sinergia di più aziende che si mettono insieme, si consorziano, collaborano, crescono insieme e riassumono una posizione primaria all'interno di questo palcoscenico. Vorrei lasciarvi però con questo pensiero: abbiamo parlato del legame fra la Cogne e il territorio, fra la Cogne e la comunità valdostana mi piace terminare dicendo che non soltanto ci ha fatto piacere questo grosso abbraccio che abbiamo ricevuto in occasione della nostra festa dei cent'anni, ma che negli anni più recenti l'interazione che la Cogne ha con l'amministrazione regionale si sta sviluppando su temi che portano conclusioni positivi. Si dice tanto in Italia che l'interazione con la politica sia spesso astratta, vorrei precisare che all'intero della Regione Valle d'Aosta questo non è vero, ma porta poi a superare problemi o costruire prospettive concrete e questo è un bel successo per tutti.

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