24 aprile 2017

Andrea Leonardi (#valfidi): «Il Confidi unico è atteso dal sistema bancario locale»

Andrea Leonardi 
Questa settimana proponiamo l'intervista ad Andrea Leonardi, presidente di Valfidi.

Parliamo di Credito e di Confidi. E’ inevitabile dare un po’ di numeri. Come è stato l’ultimo anno di Valfidi?
Seguendo un programma diretto alla  razionalizzazione dei costi, in parte ancora in corso di attuazione, l’insieme delle iniziative e delle attività attuate hanno prodotto sul bilancio sottoposto alla Vostra approvazione gli effetti qui di seguito sintetizzati. Valfidi ha visto: il proprio margine di intermediazione per euro 1.427.785, o Costi operativi contenuti per euro 1.153.448 e  le Rettifiche di valore nette per deterioramento operazioni finanziarie e altre attività per euro 942.851. Con un risultato economico (purtroppo) negativo, che, dal punto di vista più tecnico,  trae origine: da un lato dal sostegno che Valfidi ha continuato a fornire alle imprese a basso costo di servizio e  in un momento di particolare difficoltà (come quello constatato negli ultimi anni, con un approccio anticiclico rispetto al sistema) che ha portato ad una crescita delle posizioni deteriorate; e dall’altro dalla severa applicazione, anche con riguardo all’esercizio appena concluso, dei principi prudenziali delle svalutazioni, al fine di salvaguardare il patrimonio sociale.  

Sul 2017 è possibile individuare un trend?
Valfidi, ma in fondo alcun Confidi, non può più rimanere ancorato alle idee gestionali del passato.
La sfida per il 2017 e per gli anni a venire sarà quella di raggiungere una dimensione consona a quanto previsto dalla normativa di Vigilanza in vigore per gli Intermediari Finanziari vigilati, sia in termini di volumi che di struttura organizzativa. Viene riconosciuto al nostro Confidi un concreto servizio portato alle micro e piccole imprese e all’economia valdostana. Inutile negare che la garanzia della nostra Cooperativa è divenuta una componente significativa per l’accesso al credito bancario delle imprese più deboli. Si dovrà, però, lavorare per fatti concreti, bandendo gli inutili compromessi nel temporeggiare sulle scelte programmatiche, ormai divenute pulsanti. L’attività è stata espletata avendo come obiettivo principale l’espletamento dei servizi consortili a beneficio e a favore dei soci appartenenti a tutte le categorie dell'economia locale, sia  in termini di valori commissionali che di assistenza nel rilascio di garanzie, per favorirne il finanziamento da parte del sistema bancario e degli altri soggetti operanti nel settore finanziario. Per il conseguimento di questo obiettivo non si è ovviato al miglioramento dell’efficienza organizzativa, al migliorare la professionalità delle risorse umane interne, attuando politiche commerciali e strumenti di comunicazione adeguati per una puntuale informazione ai soci. Le linee di scorrimento dell’attività consortile (il trend per l’anno in corso) sono già segnate.

Possiamo dire che il ruolo dei Confidi e la loro importanza è cresciuta nel tempo… e si è evoluto anche l’aspetto normativo… 
Negli ultimi periodi il mondo dei Confidi è stato oggetto, e sarà ulteriormente oggetto, di importanti interventi normativi. Innanzitutto nel corso del 2016 si è data attuazione alle previsione del D. Lgs. 141/2010 con l’iscrizione dei confidi maggiori nell’Albo Unico di cui all’art. 106 del TESTO UNICO BANCARIO ed alla costituzione dell’elenco 112  del TESTO UNICO BANCARIO che raggrupperà, non appena questo Elenco sarà reso operativo, i confidi minori. Nel luglio 2016 il Parlamento Italiano ha approvato la legge delega che definisce i principi ed i criteri direttivi che dovranno orientare una riforma strutturale del sistema dei confidi; il Governo dovrà ora emanare i relativi decreti attuativi di cui la legge delega ne fissa principi e criteri direttivi: adeguamento del livello di patrimonializzazione, opportunità a fonti di raccolta di risorse pubbliche, semplificazione amministrativa e maggiore sinergia tra tutte le componenti della filiera della garanzia e della controgaranzia. I confidi saranno altresì coinvolti nella riforma del Fondo di Garanzia per le PMI a cui oggi hanno accesso i confidi nella forma della controgaranzia e gli istituti di credito nella forma della garanzia diretta. Questa riforma dovrebbe rivedere le percentuali di copertura del Fondo, istituendo, per operazioni di importo limitato, fino a 120.000 euro, una modalità operativa semplificata con una condivisione di rischio tripartita tra Fondo di garanzia, Confidi e Istituto di Credito. Infine nel gennaio 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.M. di attuazione del comma 54 della Legge di Stabilità 2014 con la quale viene messo a disposizione dei confidi l’importo di 225 milioni di euro per la patrimonializzazione degli stessi confidi e dei quali Valfidi dovrebbe beneficiarne per circa 1,5 milioni di Euro; questi fondi saranno utilizzabili per la concessione di maggiori garanzie alle imprese socie.

Da tempo si parla di un’unificazione con il Confidi Valle d’Aosta. A che punto è questo percorso?
Dalla costante attività diretta al compimento del progetto di aggregazione regionale tra i Confidi valdostani vigilati, il nostro ed il Confidi Valle d’Aosta, hanno formulato alla Vigilanza un progetto che allo stato trova difficoltà nel trovare epilogo, sebbene costruttivamente spronato da Valfidi e atteso dal sistema bancario locale (che nel corso dell’esercizio ha costantemente voluto essere aggiornato sull’evolversi del processo di aggregazione stesso). Una breve cronistoria del più recente passato vede l’emanazione delle norme attuative della riforma del titolo V del Testo Unico Bancario (decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385) operata con il decreto legislativo n. 141 del  13 agosto 2010, e sue successive modificazioni ed integrazioni, norme attuative contenute nel D.M. 53/2015 del 2 aprile 2015,  al quale ha fatto seguito la pubblicazione, il giorno successivo, 3 aprile 2015, della Circolare della Banca d’Italia n. 288 del 3 aprile 2016 che ha introdotto alcune  specificità per gli Intermediari Finanziari. Le nuove disposizioni di vigilanza sono entrate in vigore lo scorso 12 luglio e, pertanto, i termini entro cui gli intermediari iscritti agli elenchi di cui all’art. 107 del TESTO UNICO BANCARIO dovevano presentare la presentazione per l’iscrizione all’albo unico scadevano lo scorso 11 ottobre 2016. Valfidi ha effettuato tutta l’attività finalizzata all’ottenimento dell’iscrizione al nuovo Albo degli Intermediari che si è dunque in gran parte concretizzato.
L’aggregazione in esame, come ribadito più volte, rappresenterebbe la risposta ai cambiamenti dell’attuale sistema di sostegno creditizio (a vantaggio della crescita degli operatori territoriali) e la presa d’atto delle sostanziali variazioni delle necessità delle imprese e dell’economia in cui si dovrà operare. Un sistema poggiato su  caratteristiche intersettoriali del mondo industriale, artigianale, alberghiero, dell’agricoltura ed in genere di tutte le piccole e medie imprese, sempre ovviamente allocate sul territorio valdostano.

Quali richieste o sollecitazioni vi giungono dagli imprenditori?
Valfidi ha rappresentato e rappresenta, sul territorio valdostano, un presidio di riferimento per molti micro e piccoli imprenditori, tra i quali però, senza venir meno ai peculiari caratteri di società cooperativa a mutualità prevalente, si dovrà saper discernere e selezionare gli operatori con capacità, serietà e affidabilità.  Infatti la società, perseguendo un percorso di crescita, ha continuato a poggiare la propria attività osservando, da un lato la presenza dei requisiti necessari per la concessione del credito e dall’altro la programmazione di una crescita armonica dell’attività, crescita non semplicemente fine a se stessa, ma bensì rivolta al sostegno delle imprese associate ed alla soddisfazione delle loro esigenze. Valfidi conferma la propria intenzione, approfittando anche delle opportunità concessegli in quanto iscritta all’Albo Unico ex art. 106, di proseguire nel percorso di crescita e di rinnovamento strutturale intrapreso in questi anni, offrendo alle imprese quelle soluzioni sempre più richieste in termini di prodotti e consulenza e  cercando di raggiungere  quegli obiettivi che rispondono alle esigenze del mercato, alle esigenze delle micro, piccole e medie imprese ed alla continua evoluzione del sistema bancario. Nel rispetto della fiducia concessaci dai nostri Soci, che fino ad oggi hanno creduto nel ruolo svolto dalla Cooperativa, il Consiglio di Amministrazione  di Valfidi ha sentito il dovere di ricercare e favorire forme collaborative che favoriscano, con i nostri interventi di garanzia, la crescita economica del nostro territorioNella visione strategica del Consiglio di Amministrazione, vi è comunque la consapevolezza che solo facendo sistema con altri Confidi, preferibilmente della nostra Regione, si potrà sperare in un aumento delle dimensioni dell’attività finanziaria e si potrà continuare a dare quelle risposte concrete che i Soci si attendono.

Come è il rapporto con gli istituti di credito?
E’ normalmente buono, con una dialettica e scambio di idee dirette al solo intento comune, costituito – per quanto possibile e nel rispetto della normativa di Vigilanza – a favorire l’accesso al credito delle PMI valdostane.

Per chiudere: un sogno come Confidi da realizzare?
Non vi sono sogni da inseguire, ma solo certezze normative da attuare, nel solo esclusivo interesse degli operatori valdostani.

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