8 maggio 2018

Indagine trimestrale previsionale di #Confindustria Valle d'#Aosta: contenuto miglioramento

Confindustria Valle d'Aosta ha diffuso i risultati dell'indagine previsionale del secondo trimestre 2018.

Dalla rilevazione del 2° trimestre 2018 emerge un contenuto miglioramento generale delle attese delle imprese, pur in presenza di una lieve flessione di alcuni indicatori relativi al settore dei servizi.
Si registra una crescita degli indicatori relativi all’occupazione e alla produzione, mentre la previsione di ricorso alla cassa integrazione continua a mantenersi su livelli piuttosto bassi. Frena la crescita degli ordini; le esportazioni hanno mantenuto un discreto ritmo di espansione.
Le aziende che intendono effettuare investimenti nei successivi 12 mesi rappresentano circa il 25% del totale. Il tasso si utilizzo della capacità produttiva resta stabile.
La composizione del carnet ordini registra uno sbilanciamento nel breve periodo soprattutto per le imprese manifatturiere. I dati relativi all’andamento degli incassi ed ai giorni medi di pagamento evidenziano un miglioramento, ad eccezione del settore servizi che rileva un peggioramento dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.

«Si conferma anche per il secondo trimestre un clima di fiducia degli industriali valdostani, in linea con l’andamento dell’economia nazionale - dichiara Paolo Giachino, Presidente di Confindustria Valle d’Aostaanche se attendiamo il prossimo trimestre per avere una sicurezza della positività. Si consolida la produzione e le attese per l’export restano positive».

SCHEDA TECNICA

Migliorano le attese sulla produzione che salgono al 21,62% rispetto al 15,91% del trimestre precedente, questo aumento è imputabile alle imprese manifatturiere, che passano da un saldo del 4,17% ad un 26,09%.
I nuovi ordini registrano un lieve calo e si portano dal 13,95% al 10,81%; questa riduzione è imputabile al settore dei servizi le cui aspettative si dimezzano rispetto al trimestre precedente.
Gli ordini export restano in terreno positivo ma si assestano su valori inferiori al trimestre precedente portandosi ad una quota pari al 21,43%, contro il 33,33% del 1° trimestre.

Sostanzialmente stabile l’attività degli investimenti che, rispetto al trimestre precedente, registra un incremento di 2 punti percentuali per gli ampliamenti arrivando al 25% (23% nel primo trimestre 2018) ed evidenzia un rallentamento per quanto riguarda le sostituzioni attestandosi al 30% (35% nel 1° trimestre 2018).
Costante, anche se ad un valore elevato, il grado di utilizzo degli impianti che, in linea con il 2017, si stabilizza a quota 63,33% (-3,67 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e -3,89 punti rispetto al 2017).
Cambia la composizione del carnet ordini: si riduce la percentuale di imprese che hanno ordini garantiti da uno a tre mesi (da 39,47% del 1° trimestre precedente al 31%), si registra un rialzo degli ordini inferiori ad un mese (28% contro il 18% del 1° trimestre e 13% del 2° trimestre 2017), stabili gli ordini superiori ai tre mesi (da a 42,11% 41%). Il settore dei servizi dichiara di avere solo ordini superiori ai tre mesi.

Un altro segnale positivo deriva dall’andamento degli incassi che prosegue la riduzione cominciata ad inizio 2017, stabilendosi ad un valore pari al 35% (36,17% nel trimestre precedente e 42,50% nel secondo trimestre 2017).
Favorevoli anche le previsioni relative ai tempi di pagamento, si registra una leggera diminuzione dei giorni medi di pagamento sia nei confronti dei privati (da 68,85 giorni del trimestre precedente a 58,21 giorni), mentre nei confronti della pubblica amministrazione si evidenzia un leggero peggioramento (da 68,65 giorni a 71,21); quest’ultimo dato riguarda il settore dei servizi che ha indicato una media di 81 giorni.
Le previsioni dell’occupazione permangono in terreno positivo attestandosi al 9,76%. Il 71% delle imprese intervistate prevede di mantenere invariati gli attuali livelli occupazionali.
Il ricorso alla Cassa Integrazione resta stabile con il 95% delle imprese intervistate che dichiara di non fare ricorso a questo ammortizzatore sociale. Si precisa che questo dato fa riferimento esclusivamente al settore manifatturiero.

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